I
Tu dunque non lo sentivi,
Che musica aggirava la casa di soppiatto:
Notte era greve e senza splendore,
Ma chi su duro sasso dolcemente
Si adagiava e suonava, ero io.
Ci che potevo dire, lo dicevo:
"Tu mia amata, tu mio Tutto!"
Da oriente si part una luce,
Greve giorno mi ricacci a casa,
E la mia bocca di nuovo chiusa.
II
DA CANTARSI NEL VERDE
Era torbido e greve il cielo,
Noi tanto solitari eravamo,
E l'un l'altro distaccati!
Ma ora non pi cos:
In qua e in l circola l'aria;
E in mezzo il mondo intero
Risplende come se fosse di vetro.
Stelle vennero a dischiudersi,
Luccicano le guance mie e tue,
E ne sono anche consce:
Pi forte e pi forte si fa il loro fulgore;
E noi respiriamo con desiderio,
Distesi coattamente come prigionieri,
Avvertiamo l'un dell'altro il respiro.
III
L'amata disse: "Io non ti tengo,
Nulla tu mi hai giurato,
Gli uomini non bisogna trattenerli,
Non sono nati per la fedelt.
Per le tue strade va, amico mio,
Vediti paese su paese,
In molti letti riposati,
Molte donne prendi per mano.
Dove il vino ti troppo agro,
Tu bevi malvasia,
E se la mia bocca ti pi dolce
Ritorna allora da me!"
Hugo Von Hofmannsthal (1874-1929)