L’ onesto rifiuto (Guido Gozzano)

Un mio gioco di sillabe t'illuse.
Tu verrai nella mia casa deserta:
lo stuolo accrescerai delle deluse.
So che sei bella e folle nell'offerta
di te. Te stessa, bella preda certa,
già quasi m'offri nelle palme schiuse.
Ma prima di conoscerti, con gesto
franco t'arresto sulle soglie, amica,
e ti rifiuto come una mendica.


Non sono lui, non sono lui! Sì, questo

voglio gridarti nel rifiuto onesto,

perché più tardi tu non maledica.

Non sono lui! Non quello che t'appaio,

quello che sogni spirito fraterno!

Sotto il verso che sai, tenero e gaio,

arido è il cuore, stridulo di scherno

come siliqua stridula d'inverno,

vota di semi, pendula al rovaio…

Per te serbare immune da pensieri

bassi, la coscienza ti congeda

onestamente, in versi più sinceri…

Ma (tu sei bella) fa ch'io non ti veda:

il desiderio della bella preda

mentirebbe l'amore che tu speri.

Non posso amare, Illusa! Non ho amato

mai! Questa è la sciagura che nascondo.

Triste cercai l'amore per il mondo,

triste pellegrinai pel mio passato,

vizioso fanciullo viziato,

sull'orme del piacere vagabondo…

Ah! Non volgere i tuoi piccoli piedi

verso l'anima buia di chi tace!

Non mi tentare, pallida seguace!…

Pel tuo sogno, pel sogno che ti diedi,

non son colui, non son colui che credi!

Curiosa di me, lasciami in pace!

Guido Gozzano

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