Vedete ch'i' son un che vo piangendo
e dimostrando – il giudicio d'Amore,
e già non trovo s' pietoso core
che, me guardando, – una volta sospiri.
Novella doglia m'è nel cor venuta,
la qual mi fa doler e pianger forte;
e spesse volte avèn che mi saluta
tanto di presso l'angosciosa Morte,
che fa 'n quel punto le persone accorte,
che dicono infra lor: – Quest' ha dolore,
e già, secondo che ne par de fòre,
dovrebbe dentro aver novi martiri – .
Questa pesanza ch'è nel cor discesa
ha certi spirite' già consumati,
i quali eran venuti per difesa
del cor dolente che gli avea chiamati.
Questi lasciaro gli occhi abbandonati
quando passò nella mente un romore
il qual dicea: – Dentro, Biltà, ch'e' more;
ma guarda che Pietà non vi si miri!. –
Guido Cavalcanti (1259-1300)