Stiamo a veder di quante palme adorna
sen vada, Amor, la man leggiadra e bianca,
mentre del mobil dado ardita e franca
travolge i punti e fa guizzar le corna.
L'aggira, il mesce, il tragge, indi il distorna,
né d'agitarlo e scoterlo si stanca;
e dala destra intanto e dala manca
stuolo aversario e spettator soggiorna.
Posto è in disparte, al vincitor mercede,
cumulo d'oro; e variar più volte
sorte il minuto avorio ognor si vede.
Felici in sì bell'urna ossa raccolte,
perché pur ale mie non si concede
in sì terso alabastro esser sepolte?
Giovan Battista Marino