Ecco è apparsa. Ha offuscato
tutte le amiche, tutte le eleganti,
e la mia anima è entrata
nel cerchio a lei assegnato dal destino.
Sotto il gèmito ardente della neve
sono fiorite le tue fattezze.
Solo la tròjka fugge tintinnando
in un bianco-nevoso assopimento.
Tu hai scrollato i sonagli,
mi hai trascinato nei campi…
Con seta nera mi strangoli, sbottoni lo zibellino…
Forse per quella libertà sbrigliata
si rammarica il vento lungo il fiume,
tintinnano e si spengono nei campi
i sonagli e le deboli fiammelle?
È serrata la tua cintura d'oro,
sfrontatamente modesto lo sguardo selvaggio!
I minuti ingannino ogni cosa,
svaniscano in un rogo fiammeggiante!
Così il vento si metta a cantare
gli inganni, a cantare la seta!
Gli uomini non sappiano giammai
com'è sottile la tua mano! Come
per un attimo dietro la scura veletta
mi si è dischiusa la lontananza…
Come sopra la bianca, la nevosa
lontananza è caduta la scura veletta…
Alexander Blok (1880-1921)