Se tu sapessi che quel
grande singhiozzo che stringi
tra le braccia, che quella
lacrima che tu asciughi
baciandola,
vengon da te, sono te,
pena di te fatta lacrime
mie, singhiozzi miei.
Allora
non chiederesti più
– al passato, ai cieli,
alla fronte, alle lettere –
che cosa ho, perchè soffro.
E in intimo silenzio,
con quel denso silenzio
della luce e del capire,
mi baceresti ancora,
e desolatamente.
Con la desolazione
di chi al fianco non ha
altro essere, una pena
estranea; di chi è solo
ormai col suo dolore.
Volendo consolare
in altro chimerico
il gran dolore ch'è tuo.
Pedro Salinas (1892-1951)
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