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Danae

Figlia di Acrisiore di Argo, (vedi Acrisio) e di
Euridice (non la moglie di Orfeo), amata da Giove, dal quale ebbe
Pèrseo, e, per questo, gettata dal padre in mare col bambino, dentro
una cassa, dopo molte peripezie fu tratta in salvo nell'isola di
Sèrifo, una delle Cicladi; e, fatta schiava dallo zio paterno
Polidette, si rifiutò di sposarlo com'egli voleva.

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Accogliete benigni (Gaspara Stampa)

Accogliete benigni, o colle, o fiume,

albergo de le Grazie alme e d'Amore,

quella ch'arde del vostro alto signore,

e vive sol de' raggi del suo lume;

e, se fate ch'amando si consume

men aspramente il mio infiammato core,

pregherò che vi sieno amiche l'ore,

ogni ninfa silvestre ed ogni nume

e lascerò scolpita in qualche scorza

la memoria di tanta cortesia

quando di lasciar voi mi sarà forza.

Ma, lassa, io sento che la fiamma mia,

che devrebbe scemar, più si rinforza,

e più ch'altrove qui s'ama e disia


Gaspara Stampa

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Altero nido (Gaspara Stampa)

Altero nido, ove 'l mio vivo sole

prese da prima il suo terreno incarco;

onde però va più leggero e scarco

di quel che da tutt'altri andar si suole;

i' vorrei dir, ma non so far parole

di tanti e tanti pregi, onde sei carco;

perché lo stil a l'alta impresa è parco,

e via più a chi t'onora entro e ti cole.

Perciò mi taccio, e prego 'l ciel che sempre

ti serbi un questo lieto e vago stato,

in queste care e graziose tempre;

e renda ognor più chiaro e più lodato

il tuo signor e mio, e ch'i' mi stempre

sempre nel mio bel foco alto e pregiato


Gaspara Stampa

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