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Terminologia Antico Egitto

In questa breve raccolta di termini, alcuni dei quali giunti fino a noi attraverso i millenni, possiamo esplorare l' Antico Egitto. Possiamo per esempio scoprire che la parola Piramide non è affatto d'origine egiziana ma greca, anche se i grandi monumenti che noi conosciamo come piramidi non sfuggono a nessuno essere il monumento dell'antichitò egiziana per eccellenza.

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Anubi (Anpu o Inepu)

Geroglifico rappresentante il nomde di ANUBiIl dio Anubi, dio dell’antico Egitto è raffigurato con la testa di cane nero (ritenuta da alcuni testa di sciacallo). La sua origine è incerta e si per de nella notte dei tempi. Già dall’epoca di Aha una tavoletta menziona la sua festa e, fino alla fine della V dinastia, quando Osiride farà la sua prima comparsa, è unicamente Anubi a presiedere al culto funerario. Anubi era inoltre l’emblema del XVII nomos del Sud, la cui capitale, Kasa (Cynopolis), gli tributava un culto particolare.

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Niccolò Macchiavelli

Niccolò Macchiavelli
Nicolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia borghese di buone tradizioni culturali. Ebbe un’educazione umanistica, basata sui classici latini, ma non apprese il greco. Un prezioso documento della sua formazione culturale è una copia di suo pugno del “De rerum natura” di Lucrezio, negli anni giovanili, che testimoniano il suo indirizzo fortemente laico e l’interesse per una cultura materialistica ed epicureista.
 
Nel febbraio del 1498 concorse alla segreteria della seconda cancelleria del comune, ma poté ottenere la carica solo nel giugno di quell’anno (dopo la caduta di Savonarola), e nel luglio divenne segretario anche di un’altra magistratura. I suoi incarichi gli conferivano grandi responsabilità nel campo della politica interna, estere e militare della Repubblica, implicava pure missioni diplomatiche presso stati limitrofi e stranieri, con una fitta rete di corrispondenze.

I 14 anni di segreteria furono preziosi per Machiavelli, perché gli consentirono di accumulare un’esperienza diretta della realtà politica e militare del tempo, da cui egli poté trarre lo spunto per le riflessioni, le teorie e le analisi trasferite poi nelle sue opere.

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I tuoi occhi brillavano ancora per me (Ralph Waldo Emerson)

I tuoi occhi brillavano ancora per me,
anche se vagavo solitario per terra e mare;
come quella lontana stella che vedo,
ma che non vede me.
Stamattina sono salito sulla collina nebbiosa,
ed ho percorso tutti i pascoli,
come brillava la tua forma lungo la mia strada
fra la rugiada dagli occhi profondi!
Quando l'uccello rosso spiegò le scure ali,
e mostrò il suo fianco acceso:
quando il bocciolo maturò in una rosa,
in entrambi io lessi il tuo nome.

Ralph Waldo Emerson (1803-1882)
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Che mi ami tu lo dici (John Keats)

Che mi ami tu lo dici, ma con una voce
Più casta di quella d’una suora
Che per sé sola i dolci vespri canta,
Quando la campana risuona –
Su, amami davvero!
Che mi ami tu lo dici, ma con un sorriso
Freddo come un’alba di penitenza,
Suora crudele di San Cupido
Devota ai giorni d’astinenza –
Su, amami davvero!
Che mi ami tu lo dici, ma le tue labbra
Tinte di corallo insegnano meno gioia
Dei coralli del mare –
Mai che s’imbroncino di baci –
Su, amami davvero!
Che mi ami tu lo dici, ma la tua mano
Non stringe chi teneramente la stringe;
È morta come quella d’una statua
Mentre la mia brucia di passione –
Su, amami davvero!
Su, incendiamoci di parole
E bruciandomi sorridimi – stringimi
Come devono gli amanti – su, baciami,
E l’urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore –
Su, amami davvero!

John Keats (1795-1821)

 

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