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Come ti amo? (Elizabeth Barrett Browning)
Come ti amo? – Come ti amo?
Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l'anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell'Essere
e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera
delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno
e al lume di candela.
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Questo amore (J. Prévert)
Questo amore, Cosi violento
Cosi fragile, Cosi tenero
Cosi disperato, Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore cosi vero
Questo amore cosi bello
Cosi felice, Cosi gaio
E cosi beffardo
Le ombre (J. Prévert)
Stai lì
davanti a me
nella luce dell'amore
Ed io
sto qui
davanti a te
nella musica della felicità
Ma la tua ombra
sulla parete
spia ogni attimo
dei miei giorni
e la mia ombra
fa lo stesso
e spia la tua libertà
Eppure ti amo
e tu mi ami
Viviamo, mia Lesbia (Gaio Valerio Catullo)
Viviamo, mia Lesbia, e amiamo:
tutte le chiacchere dei vecchi brontoloni
– lasciale perdere, non valgono una lira.
Tramonta il sole e poi ritorna:
per noi, quando la breve luce è tramontata,
solo rimane il sonno di una notte senza fine.
Dammi mille baci, e ancora cento,
poi altri mille, e altri cento ancora,
e mille e cento e non fermarti mai.
Poi, quando ne avremo a migliaia,
li confonderemo, per non sapere
– perché nessuno sappia il mucchio
di quei baci, e non ci dia il malocchio.e.
Gaio Valerio Catullo (ca. 84-54 a. C.)
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Carme XLIII (Gaio Valerio Catullo)
La mia donna dice
che non vuole nessun altro
che me: venisse Giove
in persona a cercarla!
Questo dice: ma quello che
una donna dice a un uomo innamorato,
conviene appuntarselo sul vento, o sull'acqua corrente.
Gaio Valerio Catullo (ca. 84-54 a. C.)
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Carme V (Gaio Valerio Catullo)
Viviamo, Lesbia mia, e amiamoci,
e le chiacchiere dei vecchi bigotti,
facciamo che valgono meno di 10 lire.
Il sole tramonta e poi risorge:
a noi, dopo un'unica breve giornata,
ci tocca dormire tutta un'eterna notte.
Dammi mille baci, poi cento,
poi altri mille, poi di nuovo cento,
poi ancora mille, poi ancora cento.
Poi, quando ne avremo diverse migliaia,
sparpagliamoli tutti, in modo da perdere il conto
– ché qualche maligno non ci tiri il malocchio,
a sapere di tutti 'sti baci.
Gaio Valerio Catullo (ca. 84-54 a. C.)
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Carme LXXXVII (Gaio Valerio Catullo)
Nessuna donna potrà mai
dire d'essere stata amata
quanto io ho amato la mia Lesbia.
Non s'è mai visto qualcuno
mettere tanta fede in un legame
quanta ne ho messa
io nel nostro amore.
Gaio Valerio Catullo (ca. 84-54 a. C.)
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Povero Catullo, smettila di illuderti! (Gaio Valerio Catullo)
Povero Catullo, smettila di illuderti!
Ciò che è perso – e lo sai – è perso: ammettilo.
Giorni di luce i tuoi, un lampo lontano,
quando correvi dove la tua fanciulla ti chiamava,
lei amata come nessuna sarà mai.
Quanta allegria, allora: quanti giochi
volevi, e lei accettava.
Davvero un lampo lontano, quei giorni.
Ora non vuole più: e tu devi accettare.
Non seguirla, se fugge, e non chiuderti alla vita:
resisti, con tutte le tue forze.
Addio, fanciulla. Catullo è forte:
non verrà a cercarti, non ti pregherà, se tu non vuoi.
Ma tu, senza le sue preghiere, soffrirai.
Ah, infelice, che vita ti rimane?
Chi ti vorrà? A chi sembrerai bella?
Chi amerai? A chi morderai le labbra?
Ma tu, Catullo, non cedere, resisti.
Gaio Valerio Catullo (ca. 84-54 a. C.)
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Memoria (Gaio Valerio Catullo)
Celio caro, Lesbia – la mia Lesbia,
quella Lesbia! – che amavo più di me stesso
e di tutta la mia razza,
ora, ai crocicchi,
fa pompini ai discendenti del grande Remo.
Gaio Valerio Catullo (ca. 84-54 a. C.)
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