Tutti gli articoli di paulus
Semplici (James Joyce)
Di dolce fresca rugiada e di mite chiarore
un velo silenzioso tesse la luna
nell'immobile giardino ove una bimba
coglie dei semplici le foglie.
Rugiada di luna i suoi fluenti capelli stella
e chiaro di luna la sua giovane fronte bacia
e, cogliendo, un'arietta ella canta:
bella come l'onda, bella, sei tu!
A me, prego, un orecchio di cera
che mi protegga dall'infantile cantilena,
a me un cuore blindato per lei
che coglie i semplici della luna.
James Joyce (1882-1941)
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Conosco vite della cui mancanza (Emily Dickinson)
Conosco vite della cui mancanza
non soffrirei affatto –
di altre invece ogni attimo di assenza
mi sembrerebbe eterno.
Sono scarse di numero – queste ultime –
appena due in tutto –
le prime molto di più di un orizzonte
di moscerini.
Emily Dickinson (1830-1886)
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O frenetiche notti (Emily Dickinson)
O frenetiche notti!
Se fossi accanto a te,
Queste notti frenetiche sarebbero
La nostra estasi!
Futili i venti
A un cuore in porto:
Ha riposto la bussola,
Ha riposto la carta.
Emily Dickinson (1830-1886)
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Cosa darei per vedere il suo volto? (Emily Dickinson)
Cosa darei per vedere il suo volto?
Darei – darei la mia vita – ovviamente –
ma questo non basta!
Aspetta un minuto – lasciami pensare!
Darei il mio bobolink più grande!
Così sono due – lui – e la vita!
Sapete chi è Giugno –
ecco, darei lui –
rose colte ieri a Zanzibar –
e calici di gigli – come pozzi –
miglia e miglia – di api –
canali blu
che flotte di farfalle – traversarono –
e valli screziate di margherite –
Poi ho obbligazioni in banche di primule –
doti di giunchiglie – azioni profumate –
domini – ampi come la rugiada –
sacchi di dobloni – che api avventurose
mi portarono – da mari di firmamenti –
e porpora – peruviana –
Ora – l'ho comperato –
Shylock? Rispondi!
Firma il contratto!
"Giuro di pagare
a lei – che ciò promette –
un'ora – del viso del suo sovrano"!
Emily Dickinson (1830-1886)
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Che sia l’amore (Emily Dickinson)
Che sia l'amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell'amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore
Emily Dickinson (1830-1886)
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Fra le mie dita tenevo un gioiello (Emily Dickinson)
Fra le mie dita tenevo un gioiello
Quando mi addormentai.
La giornata era calda, era tedioso il vento
E dissi "Durerà".
Sgridai al risveglio le dita inconsapevoli
La gemma era sparita.
Ora solo un ricordo di ametista
A me rimane
Emily Dickinson (1830-1886)
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Il mistero del dolore (Emily Dickinson)
C'è un vuoto nel dolore:
Non si può ricordare
Quando iniziò, se giorno
Ne fu mai libero.
Esso è il proprio futuro
E i suoi infiniti regni
Contengono il passato,
Illuminato a scorgere
Nuove età di dolore.
Emily Dickinson (1830-1886)
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Per un istante d’estasi (Emily Dickinson)
Per un istante d'estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all'estasi.
Per un'ora diletta
Compensi amari d'anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime.
Emily Dickinson (1830-1886)
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Storia degli Stati Uniti d’ America (sunto)
Le origini
La formazione degli Stati Uniti, costituitisi in nazione indipendente alla fine del XVIII secolo, trae le sue origini dalle esplorazioni geografiche avviate alla fine del XV secolo con i viaggi di Cristoforo Colombo e di Giovanni Caboto. All’inizio del XVI secolo i primi gruppi di coloni europei, provenienti principalmente dalla Spagna, dalla Francia e dall’Inghilterra, si insediarono nei territori nordamericani dove vivevano gruppi di indigeni seminomadi (vedi Indiani d’America). Se si escludono le regioni dell’attuale Messico, divenute possedimento degli spagnoli, la colonizzazione europea rimase episodica fino alla fine del XVI secolo. Le guerre europee tra Spagna e Inghilterra ebbero riflessi internazionali nel momento in cui gli inglesi, spinti a contendere agli spagnoli la supremazia sui mari, per impulso di Walter Raleigh promossero la formazione di colonie stabili in Virginia.
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