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Felicità (Arthur Rimbaud)

O stagioni, o castelli, quale anima è senza difetti?
O stagioni, o castelli,
ho fatto il magico studio della felicità che nessuno elude.
Oh, viva lei, ogni volta che canti il gallo gallico.
Ma non avrò più desideri: essa s'è incaricata della mia vita.
Questo incanto! prese anima e corpo e disperse ogni sforzo.
Come comprendere la mia parola? Bisogna ch'essa fugga e voli!
O stagioni, o castelli!

Arthur Rimbaud

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La mia boheme (Arthur Rimbaud)

I pugni nelle tasche rotte, me ne andavo
con il mio pastrano diventato ideale;
sotto il cielo andavo, o Musa, a te solidale;
oh! là, là! quanti splendidi amori sognavo!

La sola braca aveva un largo buco. – In corsa
sgranavo rime, Puccetto sognante. E l'Orsa
Maggiore era la mia locanda. – Lassù
le stelle in cielo avevano un dolce fru fru;

le ascoltavo, seduto ai lati delle strade,
nelle sere del buon settembre ove rugiade
mi gocciavano in fronte un vino di vigore;

e, rimando in mezzo ai tenebrosi fantastici,
come fossero lire, tiravo gli elastici
delle mie scarpe ferite, un piede sul cuore!

Arthur Rimbaud

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Vedo attorno a me grigi sepolcri (Emily Brontë)

Vedo attorno a me grigi sepolcri

lunghe ombre che giungono lontano.

Sotto le zolle che i miei piedi calpestano

giacciono in solitudine e silenzio i morti –

Sotto l'erba – sotto il tumulo –

nel freddo, sempre, e nell'oscurità –

e i miei occhi versano lacrime

che la memoria serba da anni svaniti,

poiché Tempo e Morte e Dolore mortale

feriscono di ferite insanabili –

che io ricordi una parte appena

del dolore visto e provato laggiù

né il cielo – puro e benedetto –

ha mai dato pace al mio spirito…

Emily Brontë

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Rimembranza (Emily Brontë)

Freddo nella terra – pesa su te la neve profonda,

lontano, lontano, isolato, freddo nella tetra tomba!

Ho dimenticato, mio unico amore, di amarti,

divisa infine dall'onda del tempo che tutto divide?

Non vagano più, in solitudine, i miei pensieri

oltre le montagne, là, sulle sponde del nord,

riposando le ali dove erica e felci, per sempre,

per sempre nascondono il tuo nobile cuore?
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Parla per me (Emily Brontë)

Deve rispondere la luce del tuo sguardo,

ora che la ragione, con occhi sdegnosi,

irride alla mia piena sconfitta!

La tua lingua di miele deve parlare per me

e dire perché io ti abbia scelto!

La severa ragione viene al giudizio,

vestita delle sue vesti più cupe:

sarai muto tu, mio difensore?

No, angelo radioso, parla per me,

spiega perché io abbia scagliato lontano il mondo.
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L’amore è simile alla rosa di macchia (Emily Brontë)

L'amore è simile alla rosa di macchia,
l'amicizia assomiglia all'agrifoglio:
l'agrifoglio è scuro quando la rosa fiorisce,
ma chi è più costante nella fioritura?
La rosa di macchia è odorosa in primavera,
i suoi fiori estivi profumano l'aria;
ma aspetta che torni l'inverno:
chi si ricorderà della rosa di macchia?
Disprezza allora l'inutile corona di rose
e ricopriti della lucentezza dell'agrifoglio
che – quando dicembre rattrista la tua fronte –
ancora sa mantener verde la tua ghirlanda.

Emily Brontë

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