Archivi categoria: Cultura

Donne dannate (Charles Baudelaire)

Coricate sulla sabbia come armento pensoso volgono gli occhi verso
l'orizzonte marino e i piedi che si cercano, le mani ravvicinate hanno
dolci languori e brividi amari. Le une, cuori innamorati di lunghe
confidenze, nel folto dei boschetti sussurranti di ruscelli, vanno
riandando l'amore delle timide infanzie e incidendo il legno verde dei
giovani arbusti;

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Il Processo (Franz Kafka)

Il Processo di Kafka  non è di facile comprensione, lascia un senso di disorientamento, di turbamento e angoscia. Il lettore viene condotto con sapienza attraverso le vicende del protagonista, ma vera grandezza di quest’opera sta nel senso di alienazione, di depersonalizzazione cui porta la burocrazia descritta, sorta di sabbie mobili inarrestabili che portano l’uomo all’annichilimento della sua persona.

 

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Passeggiata (Anna Achmatova)

La piuma sfior la cappotta.

Io lo guardai negli occhi.

Languiva il cuore non sapendo nemmeno

La ragione della sua pena.

La sera era calma e immota di tristezza

Sotto la volta del cielo nuvoloso,

E pareva disegnato in inchiostro di China

In un vecchio album il bosco di Boulogne.

L'odore di benzina e le trombe,

Una quiete attenta

Egli di nuovo tocc i miei ginocchi

Con la mano che quasi non tremava.

Anna Achmatova (1889-1966)

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L’amore (Anna Achmatova)

Ora come un serpente acciambellato

Ammalia proprio vicino al cuore,

Ora per giorni interi come un colombo

Tuba sulla bianca finestra,

Ora lampeggia sulla brina smagliante,

Appare nel sopore della violacciocca

Ma sicuro e segreto si allontana

Dalla gioia e dalla pace.

Sa singhiozzare s dolcemente

Nella preghiera dello struggente violino,

Ed terribile indovinarlo

In un ancora sconosciuto sorriso.

Anna Achmatova (1889-1966)

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All’amato (Anna Achmatova)

Non mandarmi un colombo,

Non scrivere lettere inquiete,

Non alitarmi in viso col vento di marzo

Ieri sono entrata in un verde paradiso,

Dov' pace per il corpo e l'anima

Sotto la tenda d'ombrosi pioppi.

E di qui vedo la cittaduccia,

Le caserme e garritte del palazzo,

E il giallo ponte cinese sul ghiaccio.

Mi aspetti da tre ore, intirizzito,

Ma non puoi staccarti dall'entrata

E stupisci di tante nuove stelle.

Balzer su un ontano come un grigio scoiattolo,

Correr come timida donnola,

Comincer a chiamarti cigno

Perch il promesso non abbia paura

Nell' azzurra neve vorticante

Di attendere la fidanza morta.

Anna Achmatova (1889-1966)

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