italico e romano di Ercole, figlio di Giove e di Alcmèna , nato a Tebe.
L'ira implacabile di Giunone l'avrebbe perseguitato, secondo la
leggenda, prima ancora della sua nascita.
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Era venerata cime protettrice dei matrimoni e dei parti: il suo epiteto più comune di Giunone Lucina era invocato dalle partorienti perché proteggesse i bambini quando aprivano gli occhi alla luce.
Secondo Esiodo, sarebbe stata la terza moglie di Giove che, prima di lei, avrebbe sposato Mèti e, successivamente, Tèmi o, secondo altri, Latona o Lèto. Quando Giove si innamorò di lei, le si sarebbe presentato sotto la forma di cuculo; ma sarebbe stato subito riconosciuto da lei che, prima di cedere alle sue istanze amorose, avrebbe chiesto d’essere sposata.