Dea del silenzio e della quite.
Archivi categoria: Mitologia
Agenorea
Dea che i Romani invocavano perché infondesse loro coraggio. Ella era altresì onorata come patrona degli intraprendenti.
Agamennone
Figlio di Atrèo re di Micene, e di Erope,
spodestato del regno usurpatogli da Egisto, riparò a Sparta insieme col
fratello Menelao, presso la corte di Tindarèo, e ne sposò una delle
figlie: Clitennestra.
spodestato del regno usurpatogli da Egisto, riparò a Sparta insieme col
fratello Menelao, presso la corte di Tindarèo, e ne sposò una delle
figlie: Clitennestra.
Afrodite
{mosimage}La Venere dei Romani, dea della bellezza e dell'amore sensuale; figlia,
secondo Omero di Giove e di Didone, sarebbe invece nata, secondo una
leggenda più diffusa, e che trova giustificazione nell'etimologia greca
del nome dalla schiuma, emergendo in tutto lo splendore della sua
venustà e incomparabile grazia.
Era rappresentata, cinto il corpo di rose e di mirto, velato il fiore
della sua femminilità da una misteriosa cintura, tirato il carro da
passeri, colombi e cigni, col giocondo corteggio del riso, dei giochi,
dello zefiro, delle grazie e degli amorini.
secondo Omero di Giove e di Didone, sarebbe invece nata, secondo una
leggenda più diffusa, e che trova giustificazione nell'etimologia greca
del nome dalla schiuma, emergendo in tutto lo splendore della sua
venustà e incomparabile grazia.
Era rappresentata, cinto il corpo di rose e di mirto, velato il fiore
della sua femminilità da una misteriosa cintura, tirato il carro da
passeri, colombi e cigni, col giocondo corteggio del riso, dei giochi,
dello zefiro, delle grazie e degli amorini.
Aello
Cioè apportatrice della tempesta, le altre erano Celeno, ossia l'oscurità, e Ocipite od Ocitoe, che significa: rapido volo.
Aedona
Figlia di Pandarèo, sposò Zeto re di Tebe, dal
quale ebbe un unico figlio, Ati. Gelosa della prolificità della
Tantalide Niobe. sua cognata, si propose di uccidere, nell'oscurità
della notte, il maggiore dei figli, ma, per errore, uccise invece il
proprio figlioletto. Giove, mosso a compassione dalle lacrime disperate
di lei, la mutò, in usignolo.
quale ebbe un unico figlio, Ati. Gelosa della prolificità della
Tantalide Niobe. sua cognata, si propose di uccidere, nell'oscurità
della notte, il maggiore dei figli, ma, per errore, uccise invece il
proprio figlioletto. Giove, mosso a compassione dalle lacrime disperate
di lei, la mutò, in usignolo.
Adrasto
Re di Argo, presso il quale si rifugiarono
Polinice e Tidèo. Adrasto ricevette cordialmente entrambi e diede loro
in sposa, rispettivamente Argia e Deipile, sue figliuole, perché si
verificasse il responso dell'oracolo.
Polinice e Tidèo. Adrasto ricevette cordialmente entrambi e diede loro
in sposa, rispettivamente Argia e Deipile, sue figliuole, perché si
verificasse il responso dell'oracolo.
Adorea
Divinità romana che si identificava con la dea Vittoria.
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Adone
Giovane bellissimo, intorno alla cui discendenza la tradizione è assai
discorde. Chi favoleggia fosse figlio di Agenore e di Smirna; chi di
Fenice e Alfesibea; chi infine lo dice figlio incestuoso del re Ciniro
e di sua figlia Mirra.
discorde. Chi favoleggia fosse figlio di Agenore e di Smirna; chi di
Fenice e Alfesibea; chi infine lo dice figlio incestuoso del re Ciniro
e di sua figlia Mirra.
Admèto
Re di una parte della Tessaglia, combattente nella guerra di Troia e nella favolosa spedizione degli argonauti.