Divinità greca che sembra presiedesse all'ingordigia.
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Ade
Era il nome greco del figlio di Crono o Saturno e di Rea; Fratello di Zeus o Giove, e di Poseidone o Nettuno.
Acrizio
Re d'Argo, nacque nello stesso parto col gemello
Prèto, col quale, secondo la leggenda non era andato d'accordo nemmeno
quando erano ancora nel seno materno. I due fratelli, fatti adulti,
ebbero fra loro una lunga contesa per l'eredità paterna, finché Preto
sopraffatto cedette il regno ad Acrisio, che fu padre di Dàmae.
Prèto, col quale, secondo la leggenda non era andato d'accordo nemmeno
quando erano ancora nel seno materno. I due fratelli, fatti adulti,
ebbero fra loro una lunga contesa per l'eredità paterna, finché Preto
sopraffatto cedette il regno ad Acrisio, che fu padre di Dàmae.
Aconzio
Giovinetto di singolare bellezza, il quale, essendo venuto a Delo per
fare un sacrificio a Diana, si innamorò di Cidippe, florida fanciulla
ateniese, che però non volle corrispondere all'amore di lui.
fare un sacrificio a Diana, si innamorò di Cidippe, florida fanciulla
ateniese, che però non volle corrispondere all'amore di lui.
Acmeone
Principe greco tormentato dalle fune per aver soppresso la propria madre rea ad avere ucciso il proprio marito.
Acli
Nome della più remota divinità che sarebbe preesistita allo stesso caos e dalla quale sarebbero poi discesi tutti gli altri dei.
Acis – Acilio
Bellissimo pastore Siciliano amato dalla ninfa Galatea, la quale per lui aveva sdegnosamente respinto l'amore di Polifemo.
Acilia
Fonte, in Sicilia. che avrebbe preso il nome da Acilio ucciso, per gelosia,
dal ciclope Polifemo, e che sarebbe stato trasformato in monte dal dio
Nettuno per le preghiere di Galatea, cagione del misfatto.
dal ciclope Polifemo, e che sarebbe stato trasformato in monte dal dio
Nettuno per le preghiere di Galatea, cagione del misfatto.
Achille
Figlio di Peleo re dei Mirrnidoni e della Nereide Teti,
è consacrato dalla tradizione come l'eroe per antonomasia. Quando egli
nacque, la madre, volendo renderlo immortale, l'avrebbe immerso, per
tre volte, nelle acque del fiume Stige tenendolo pei talloni che rimasero, per questo l'unica parte vulnerabile del corpo di lui.
è consacrato dalla tradizione come l'eroe per antonomasia. Quando egli
nacque, la madre, volendo renderlo immortale, l'avrebbe immerso, per
tre volte, nelle acque del fiume Stige tenendolo pei talloni che rimasero, per questo l'unica parte vulnerabile del corpo di lui.
Acherusa
Caverna dalla quale si favoleggiava si scendesse nell' Averno.
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