Archivi categoria: Poesia

La zingara (Guillaume Apollinaire)

La zingara conosceva già da prima
Le nostre due vite sbarrate dalle notti
Noi le dicemmo addio e poi
Da quel pozzo uscì la Speranza

L'amore pesante come un orso ammaestrato
danzò diritto quando volemmo
E l'uccello azzurro perse le piume
E i mendicanti gli Ave

Si sa bene che ci si danna
Ma la speranza di amare in cammino
Ci fa pensare la mano nella mano
A ciò che ha predetto la zingara.

Guillaume Apollinaire (1880-1918)
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Chi vol bella vittoria e star sicuro (Leon Battista Alberti)

Chi vol bella vittoria e star sicuro,
e contra il morbo far un scudo forte,
siegua di Amor la gloriosa corte,
che confusion non teme o tempo oscuro.
Amor dinanci al cuor è un marmo duro,
contra cui non val veneno o morte.
Amor da sé discazza ogni altra sorte:
in l'alma dove e' sta fa l'aere puro.
Amor è un foco dentro al gentil petto,
che brusa e che consuma ogni altro umore;
e morte fugge il suo real aspetto.
Amor fa in uom mortai vivace il cuore,
né può morir mentre ha per suo obietto
Amor che sempre il pasce in vivo ardore.
Però seguite Amore,
o gentil spirti, e voi madonne oneste,
ché Amor vi camparà da mortal peste.

Leon Battista Alberti (1404-1472)
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Dentro al tuo amore (Georges Rodenbach)

Dentro al tuo amore entro come in una chiesa
Vi aleggia un velo azzurro di silenzio e d'incenso
Non so se gli occhi miei s'ingannano, ma sento
Celesti visioni che il cuore mi angelizzano.
È te che amo oppure amo l'amore?
È la cattedrale o piuttosto la madonna?
Che importa! Se commosso il mio cuore s'abbandona
E vibra al rintocco sulla cima della torre!
Che importano gli altari e che importano le vergini,
Se là dentro, scesa la pace della sera, sento
Un po' di te che all'organo dello jubè canta
Qualcosa di me che dentro ai ceri brucia.

Georges Rodenbach (1855-1898)

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S’io fosse quelli che d’amor fu degno (Guido Cavalcanti)

S'io
fosse quelli che d'amor fu degno, del qual
non trovo sol che
rimembranza, e la donna tenesse altra
sembianza, assai mi
piaceria siffatto legno.

E tu, che se' de
l'amoroso regno là onde di
merzé nasce speranza, riguarda se
'l mi' spirito ha
pesanza: ch'un prest' arcier di lui ha
fatto segno

e tragge l'arco, che li tese
Amore,
s' lietamente, che la sua persona
par che
di gioco porti signoria.

Or odi maraviglia ch'el
disia:
lo spirito fedito li perdona,
vedendo che
li strugge il suo valore.

Guido
Cavalcanti
(1259-1300)
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