Io sono Amleto. Si raggela il sangue,
quando l'astuzia intreccia le sue reti,
mentre nel cuore il primo amore è vivo,
vivo per l'unica creatura al mondo.
Il freddo della vita ti ha portato,
Ofelia mia, lontano, ed io perisco
principe, nella contrada nativa,
trafitto da una lama avvelenata.
Alexander Blok (1880-1921)
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Ecco è apparsa (Alexander Blok)
Ecco è apparsa. Ha offuscato
tutte le amiche, tutte le eleganti,
e la mia anima è entrata
nel cerchio a lei assegnato dal destino.
Sotto il gèmito ardente della neve
sono fiorite le tue fattezze.
Solo la tròjka fugge tintinnando
in un bianco-nevoso assopimento.
Se fossi sarta (Tristan Tzara)
Se fosti sarta oppure no non m'importa
Amore provinciale al corrente del movimento letterario
II tuo animo è puro e bene informato – questa è
La parte principale per la cantata sentimentale
Amore diviso in visite con discussioni e conversazioni
Aspettavi che recitassi compito la dichiarazione
Che trovassi il momento adatto per paragoni appropriati
Versificati secondo la vecchia regola e
sistemati come i fìori in giardino
Hai sbagliato hai sbagliato, significato incompiuto:
Hai creduto che mi vergognassi a cominciare su un tono
tremulo di mandolini, Se tu sapessi cosa m'è accaduto
– solo di tè sono innamorato
Non l'ho cercato e sono affascinato perché ci siamo amati
senza principio senza fine Passa in carrozza
per la passeggiata la primavera,
io arrivo a cavallo
Cantore su corde nuove dalla campagna
e porto il cane del
latrato di sera
Che accoglie il suo re vincitore
con fiori e fanciulle
Tristan Tzara (1896-1963)
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Vergine altera (Antonio Machado)
Vergine altera, mia compagna, t'arde
un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore è questa luce
eterna della tua nera faretra.
Con me verrai finché proietti un'ombra
il corpo e resti ai miei sandali arena.
– La sete o l'acqua sei sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera, mia compagna.
Antonio Machado (1875-1939)
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L’appuntamento (Marina Ivanovna Cvetaeva)
All'appuntamento tardo.
Presa in più la primavera –
arriverò canuta.
Quanto in alto lo hai fissato!
Anni camminerò – non tremò mai
il gusto di Ofelia per l'amara ruta!
Attraversare monti, strade:
per anime passare – e mani.
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L’appuntamento (Marina Ivanovna Cvetaeva)
All'appuntamento tardo.
Presa in più la primavera –
arriverò canuta.
Quanto in alto lo hai fissato!
Anni camminerò – non tremò mai
il gusto di Ofelia per l'amara ruta!
Attraversare monti, strade:
per anime passare – e mani.
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Indizi (Marina Ivanovna Cvetaeva)
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l'amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l'amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Meritamente (Ugo Foscolo)
Meritamente, però ch'io potei
abbandonarti, or grido alle frementi
onde che batton l'alpi, e i pianti miei
sperdono sordi del Tirreno i venti.
Sperai, poiché mi han tratto uomini e Dei
in lungo esilio fra spergiure genti
dal bel paese ove or meni sì rei,
me sospirando, i tuoi giorni fiorenti,
sperai che il tempo, e i duri casi, e queste
rupi ch'io varco anelando, e le eterne
ov'io qual fiera dormo atre foreste,
sarien ristoro al mio cor sanguinente;
ahi vota speme! Amor fra l'ombre inferne
seguirammi immortale, onnipotente.
Ugo Foscolo (1778-1827)
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Versi per l’orfano (Marina Ivanovna Cvetaeva)
E finalmente ho trovato
chi mi è necessario:
qualcuno ha bisogno di me
– come aria.
Quanto più nero e mortale –
più necessario è il bisogno
dell'altro – di te. Di chi
non può fare a meno
di me – suo pane e respiro.
Occorro – a qualcuno:
accorro, rispondo
al primo richiamo.
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Indizi terrestri (Marina Ivanovna Cvetaeva)
Così, nella vita, tra fatiche quotidiane
e amori di una notte, scorderai l'amica
coraggiosa, il suono
dei suoi fraterni versi.
L'amaro dono della sua durezza,
la timidezza, maschera del fuoco,
e quello spasmo, scossa senza fili,
che ha il nome di: lontano!
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