Archivi categoria: Poesia

Quando tu sarai vecchia (William Butler Yeats)

Quando tu sarai vecchia

e grigia e sonnolenta,

Col capo tentennante accanto al fuoco,

prenditi questo libro,

E lentamente leggilo,

e sogna del tenero sguardo

Che gli occhi tuoi ebbero un tempo,

e delle loro ombre

Profonde; quanti furono a amare i tuoi attimi

Di grazia felice, e quanti amarono,

con falso o vero amore,

La tua bellezza; ma uno

solo amò l'anima peregrina

Che era in te, e il dolore

del tuo volto che muta.

Curva di fronte ai ceppi risplendenti mormora,

Con lieve tristezza,

come Amore fuggì, come percorse

Passando, i monti che

ci stanno alti sul capo,

E nascose il suo viso

fra un nuvolo di stelle.

William Butler Yeats (1865-1939)
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Quando tu sarai vecchia (William Butler Yeats)

Quando tu sarai vecchia e grigia e sonnolenta,

Col capo tentennante accanto al fuoco, prenditi questo libro,

E lentamente leggilo, e sogna del tenero sguardo

Che gli occhi tuoi ebbero un tempo, e delle loro ombre

Profonde; quanti furono a amare i tuoi attimi

Di grazia felice, e quanti amarono, con falso o vero amore,

La tua bellezza; ma uno solo amò l'anima peregrina

Che era in te, e il dolore del tuo volto che muta.

Curva di fronte ai ceppi risplendenti mormora,

Con lieve tristezza, come Amore fuggì, come percorse

Passando, i monti che ci stanno alti sul capo,

E nascose il suo viso fra un nuvolo di stelle.

William Butler Yeats (1865-1939)
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Per un anniversario di nozze (Dylan Thomas)

Il cielo è lacerato lungo questo

Cencioso anniversario di due esseri

Che percorsero tre anni in armonia

I lunghi viali delle loro promesse

Ora è rovina il loro affetto

E Amore e i suoi pazienti urlano alla catena;

Da ogni nuvola vera o recanti crateri,

Sul loro tetto la Morte s'avventa.

Troppo tardi nell'ingiusta pioggia

Si riuniscono quelli che amore divise:

Le finestre si riversarono nei loro cuori

E bruciano le porte nei loro cervelli.

Dylan Thomas (1914 – 1953)
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Già vidi uscir de l’onde una matina (Matteo Maria Boiardo)

Già vidi uscir de l'onde una matina

il sol di ragi d'or tutto iubato,

e di tal luce in facia colorato

che ne incendeva tutta la marina;

e vidi a la rugiada matutina

la rosa aprir d'un color sì infiamato

che ogni luntan aspetto avria stimato

che un foco ardesse ne la verde spina;

e vidi aprir a la stagion novella

la molle erbetta, sì come esser sole

vaga più sempre in giovenil etade;

e vidi una leggiadra donna e bella

su l'erba coglier rose al primo sole

e vincer queste cose di beltade.


Matteo Maria Boiardo
(1441-1494)
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Gli occhi di Focilla (Giovanni Pontano)

Quand'ha posto solo nei tuoi occhi Amore,

con magica arte già ferisce

né, ricurvo, il suo vecchio arco tende;

ma dal raggio del tuo sguardo,

che qua e là ridente muovi,

queste saette egli trae

e con esse il cuore degli amanti scuote e trafigge.

Aculei e fiamme i tuoi occhi.

Chiunque tu guardi è ferito;

tutti Amore ferisce quanti tu guardi,

tutti abbrucia quelli che miri.

Sono le sue fiaccole questi tuoi occhi .

Ma tu, per non perire di questi occhi tuoi,

perchè Amore in te le sue frecce non volga,

fuggi dallo specchio, o Focilla,

perchè, lì se ti vedi e ti ammiri,

di lì, dallo specchio e dai neri tuoi occhi

Amore non vibri e conficchi in te le frecce

facendoti ardere, misera, delle stesse tue fiamme:

Non diventi per te lo specchio quella che un tempo

fu a Narciso la sua immagine nel fonte cristallino.


Giovanni Pontano

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