Archivi categoria: Poesia

Ciò che ho scritto di noi (Nazim Hikmet)

Ciò che ho scritto

di noi è tutta una bugia

è la mia nostalgia

cresciuta sul ramo inaccessibile

è la mia sete

tirata su dal pozzo

dei miei sogni

è il disegno

tracciato su un

raggio di sole

ciò che ho scritto

di noi è tutta verità

è la tua grazia

cesta colma di frutti rovesciata sull'erba

è la tua assenza

quando divento l'ultima

luce all'ultimo angolo della via

è la mia gelosia

quando corro di notte fra i

treni con gli occhi bendati

è la mia felicità

fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia

ciò che ho scritto di noi è tutta verità.


Nazim Hikmet

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Anche questa mattina (Nazim Hikmet)

Anche questa mattina mi sono svegliato

e il muro la coperta i vetri la plastica il legno

si son buttati addosso a me alla rinfusa

la luce d'argento annerito della lampada

mi si é buttato addosso anche un biglietto di tram

e il giallo della parete e tre righe di scritto

e la camera d'albergo e questo paese nemico

la metà del sogno caduta da questo lato s'è spenta

mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo

i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto

la nostra separazione e quello che siamo

mi sono svegliato anche questa mattina

e ti amo.


Nazim Hikmet

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Cala la sera e nel giardino (Guillaume Apollinaire)

Cala la sera e nel giardino

Le dame raccontano storie

Alla notte che non senza disdegno

Scioglie le loro chiome nere

Bambini miei piccoli cari

Le vostre ali sono volate via

Ma rosa tu che ti rifiuti

Perdi i tuoi odori ineguagliati

Ecco l'ora dei piccoli furti

Di piume di trecce di fiori

Cogliete lo zampillo della vasca

Di cui le rose sono innamorate.


Guillaume Apollinaire
(1880-1918)
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La ciocca ritrovata (Guillaume Apollinaire)

Lui ritrova nella memoria

La ciocca di lei castana

Non par vero ma ti ricordi

Dei nostri due destini strani

Di boulevard de la Chapelle

Del bel Montmartre e di Auteuil

Me lo ricordo mormora lei

Il giorno che ho passato la tua soglia

Vi cadde come un autunno

La ciocca del mio ricordo

E la sorte di noi che ti stupisce

Si sposa al giorno che finisce


Guillaume Apollinare
(1880-1918)
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Costellazione (Guillaume Apollinaire)

Sono soggetto al simbolo

della Costellazione d'Autunno

Pertanto amo i frutti e detesto i fiori

Rimpiango ogni bacio che dono

Così un noce squassato

racconta al vento i suoi dolori

Mio autunno eterno mia stagione mentale

Le mani delle amanti di

un tempo coprono il tuo suolo

Una sposa mi segue è la mia ombra fatale

Stasera le colombe si

alzano per l'ultimo volo.

Guillaume Apollinare (1880-1918)
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