Archivi categoria: Poesia

Fu là nei giardini dei salici (William Butler Yeats)

Fu là nei giardini dei salici

che io e la mia amata ci incontrammo;

Ella passava là per i giardini

con i suoi piccoli piedi di neve.

M'invitò a prendere amore così come veniva,

come le foglie crescono sull'albero;

Ma io, giovane e sciocco,

non volli ubbidire al suo invito.

Fu in un campo sui bordi del fiume

che io e la mia amata ci arrestammo,

E lei posò la sua mano di neve

sulla mia spalla inclinata.

M'invitò a prendere la vita così come veniva,

come l'erba cresce sugli argini;

Ma io ero giovane e sciocco,

e ora son pieno di lacrime.


William Butler Yeats

Continua la lettura di Fu là nei giardini dei salici (William Butler Yeats)

Ti sei stancata di portare il mio peso (Nazim Hikmet)

Ti sei stancata di portare il mio peso

ti sei stancata delle mie mani

dei miei occhi della mia ombra

dei miei tradimenti

le mie parole erano incendi

le mie parole erano pozzi profondi

le mie parole erano stanchezza, noia serale,

un giorno improvvisamente

sentirai dentro di te

il peso dei miei passi

che si allontanano esitando

quel peso sarà quello più grave.


 Nazim Hikmet
(1902-1963)
Continua la lettura di Ti sei stancata di portare il mio peso (Nazim Hikmet)

Ella giaceva come se per gioco (Emily Dickinson)

Ella giaceva come se per gioco

la sua vita se ne fosse andata

in un balzo, decisa a ritornare,

però non così presto.

Le sue braccia felici abbandonate,

come se nella pausa del trastullo avessero scordato

per un attimo di riprendere il gioco.

I suoi mobili occhi semiaperti,

come se in essi la loro padrona

ancora scintillasse, solamente

per burlarsi di voi.

Il suo mattino lì, dietro la porta,

a escogitare un modo – son sicura –

per forzare il suo sonno

così lieve e profondo.

Emily Dickinson
Continua la lettura di Ella giaceva come se per gioco (Emily Dickinson)

I giorni son sempre più brevi (Nazim Hikmet)

I giorni son sempre più brevi

le piogge cominceranno.

La mia porta, spalancata, ti ha atteso.

Perché hai tardato tanto?

Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.

Il vino che avevo conservato nella brocca

l'ho bevuto a metà, da solo, aspettando.

Perché hai tardato tanto?

Ma ecco sui rami, maturi, profondi

dei frutti carichi di miele.

Stavano per cadere senz'essere colti

se tu avessi tardato ancora un poco.


Nazim Hikmet

Continua la lettura di I giorni son sempre più brevi (Nazim Hikmet)

Il Vino degli Amanti (Charles Baudelaire)

Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!
Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!
Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,
sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.

Charles Baudelaire
Continua la lettura di Il Vino degli Amanti (Charles Baudelaire)