Archivi categoria: Poesia

Attraverso le Alpi (Hermann Hesse)

Questo è vagare, quando la neve
dalle vette delle Alpi freddamente risplende,
mentre il primo lago azzurro
d'Italia limita già la vista!
Col vento ad alta quota e coll' aria tagliente
soffia un dolce presagio fino a qui
dal profumo violetto e lontano
e dall'assolato mare australe.
E la nostalgia dell'occhio va oltre
fino al chiaro duomo di Firenze
e sogna già dietro ogni fuga di colli
la splendida Roma che sorge.
Già formano inconsciamente le labbra
il suono della straniera e bella lingua,
mentre un mare di raggianti desideri
azzurreggia tremando e caldo verso di te.

Hermann Hesse

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Valzer Brillante (Hermann Hesse)

Una danza di Chopin irrompe nella sala,
una frenetica, scatenata danza,
Le finestre riflettono aria di tempesta,
una corona appassita orna il pianoforte.
Il pianoforte tu, il violino io,
così suoniamo e non finiamo mai
ed aspettiamo ansiosi, tu ed io,
chi romperà per primo l'incantesimo.
Chi si fermerà per primo in mezzo al ritmo
e spingerà via da sé i lumi,
e chi per primo farà la domanda
alla quale risposta non c'è.

Hermann Hesse
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Nel nostro amore, la pena e la gioia (Juan Ramon Jimenez)

Nel nostro amore, la pena e la gioia
si accendono e si spengono,
come, a primavera,
la mattina e la sera.
Oh soave scontro dolce
dell'ombra e della luce,
della luce e dell'ombra
né luce del tutto,
né ombra del tutto
belle loro due, come quelle due;
simulacro di lotte,
uguali nella disfatta e nel trionfo!
Amore; crepuscolo, aurora
di primavera!

Juan Ramon Jimenez

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Lavorare stanca (Cesare Pavese)

I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia

tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli

e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.

L'uomo afferra la mano sottile e la morde

e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.

Mezza l'erba del prato è così scompigliata.

La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli

e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.

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Io vidi li occhi dove Amor si mise (Guido Cavalcanti)

Io vidi li occhi dove Amor si mise
quando mi fece di sé pauroso,
che mi guardar com' io fosse noioso:
allora dico che 'l cor si divise;
e se non fosse che la donna rise,
i' parlerei di tal guisa doglioso,
ch'Amor medesmo ne farei cruccioso,
che fe' lo immaginar che mi conquise.
Dal ciel si mosse un spirito, in quel punto
che quella donna mi degnò guardare,
e vennesi a posar nel mio pensero:
elli mi conta sì d'Amor lo vero,
che[d] ogni sua virtù veder mi pare
sì com' io fosse nello suo cor giunto.

Guido
Cavalcanti

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Il canto della tenebra (Dino Campana)

La luce crepuscolare si attenua:
Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
Al cuore che non ama più!
Sorgenti, sorgenti abbiam da ascoltare,
Sorgenti, sorgenti che sanno
Sorgenti che sanno che spiriti stanno
Che spiriti stanno ad ascoltare…
Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra
Ascolta: ti ha vinto la Sorte:
Ma per i cuori leggeri un'altra vita è alle porte:
Non c'è di dolcezza che possa uguagliare la Morte
Più Più Più
Intendi chi ancora ti culla:
Intendi la dolce fanciulla
Che dice all'orecchio: Più Più
Ed ecco si leva e scompare
Il vento: ecco torna dal mare
Ed ecco che sentiamo ansimare
Il cuore che ci amò di più!
Guardiamo: di già il paesaggio
Degli alberi e l'acqua è notturno
Il fiume va via taciturno…
Pùm! Mamma quell'omo lassù!


Dino Campana
(1885-1932)
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