Archivi categoria: Storia

Sviluppo nel ventennio fascista

Sotto il dominio fascista, ci viene detto, l’Italia subì un rapido sviluppo capitalista con l’elettrificazione dell’intero paese. Lo sviluppo e il fiorire delle industrie dell’automobile e della seta, la creazione di un moderno sistema bancario, la prosperità dell’agricoltura, la bonifica di notevoli aree agricole (…), la costruzione di una larga rete di autostrade ecc. (…). Il rapido progresso dell’Italia dopo la 2a guerra mondiale e il fatto che oggi è già in marcia verso uno sviluppo intensivo capitalistico sarebbe impensabile senza i processi sociali iniziati durante il periodo fascista". Così Mihaly Vajda scrive in The Rise of Fascism in Italy and Germany.
 
Latina, città creata durante il ventennio fascista

 

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Il Colosso di Rodi

Colosso di RodiDa una legge sacra di Cirene appare che la parola Kolossos significava "statuetta aniconica di argilla, legno o cera rappresentante la copia di un individuo, maschio o femmina". Il vocabolo appartenente ad una lingua pre-greca di ceppo asiatico, significò, ancora in età pre-ellenica, non solo, statuetta di valore magico, ma statua vera e propria. Con tale significato, fu acquisito dal dialetto dorico, quando i Dori colonizzarono le isole e l’Asia Minore. Per tale ragione troviamo attribuito questo termine alla statua gigantesca di Helios che la città dorica di Rodi innalzò in ricordo della vittoriosa resistenza all’assedio di Demetrio Poliorcete.

La statua venne costruita da Chares di Lindo, scolaro di Lisippo. Dopo che venne eretta il vocabolo kolossos indicò solo le statue di grandissime dimensioni ed essa venne annoverata tra le sette meraviglie del mondo antico. L’iscrizione a dedica è conservata nelle fonti scritte e forse si può ricostruire l’epigramma dell’artista. La costruzione dell’opera durò 12 anni, sicchè si può pensare che l’opera fu eretta nel 290 a.C. a Helios. Pare che essa fu elevata sotto Seleuco Nicatore, data che non sposta tale cronologia.

Dal racconto di Filone di Bisanzio riguardante la costruzione della statua, si apprende che essa era alta 32 metri e che l’artista, dopo aver infisso solidamente con grossi perni di ferro i piedi di bronzo della statua in una base di marmo, elevò il resto del corpo a strati avendo cura di preparare, nell’interno della statua, un’intelaiatura di ferro, formata da barre orizzontali e di montanti, che seguivano la forma della statua e che erano fissati con perni alle pareti di essa.
 

Il conflitto religioso in Irlanda

Quando nel XVI secolo avvenne lo "scisma" della Chiesa inglese da quella di Roma, la religione anglicana fu proclamata religione di Stato e i cattolici, che erano il 90% dell’intera popolazione irlandese, vennero assoggettati dai protestanti. Il processo di protestantizzazione dell’isola si fece assai duro dopo la vittoria di Guglielmo d’ Orange (protestante) sul re cattolico Giacomo II, avvenuta presso il fiume Boyne, nel luglio del 1690. La vittoria orangista viene commemorata ogni anno con marce che spesso si concludono con episodi di dura violenza.

 

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Gli Anglo-Sassoni in Britannia

L’arcipelago Britannico, costituito dalla Gran Bretagna, Irlanda e altre minori isole, abitato da genti celtiche, era stato (non completamente) conquistato dai Romani. Il confine veniva stabilizzato dall’imperatore Settimio Severo nel vallum, tracciato dal golfo di Clyde a quello di Forth, oltre il quale vivevano le genti barbare dei Pitti, degli Scoti e dei Caledoni. Partiti i Romani sui primi del quattrocento, costoro calarono alla conquista del Sud, più fertile e piano. Per difendersi i Britanni, discordi e divisi tra loro, chiamarono in loro aiuto delle genti germaniche stanziate nella penisola Cimbrica e sulle foci dell’Elba: Iuti, Angli e Sassoni, conosciuti già come audaci corsari.

 

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All’indomani della rivoluzione d’ottobre

La politica di Lenin e del suo successore fu rivolta a creare uno stato fortemente totalitario attraverso l’uso di un strumento nuovo, le persecuzioni di massa dirette al popolo. Dopo la rivoluzione d’ottobre (con caratteristiche di colpo di stato militare, considerato che l’attacco alla sede del governo venne compiuto da reparti militari), non si ebbero reazioni eccessive. Uno dei primi atti del nuovo governo fu la chiusura dell’Assemblea Costituente, il nuovo parlamento dove i comunisti erano in minoranza, e la repressione dello sciopero dei funzionari dello stato che temevano per la politica antidemocratica dei bolscevichi.

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La “vittoria mutilata”

Fra i paesi vincitori della Grande Guerra,
l'Italia fu l'unica ad
entrare in un periodo di profonda crisi dopo la fine del conflitto.
Nonostante la classe dirigente avesse resistito a quattro anni di
guerra, le spese belliche e le perdite umane erano state le cause di un
generale malcontento, la riconversione industriale da industria bellica
a civile stentò e le masse popolari si agitavano fortemente.

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Adriano

AdrianoCi è stato tramandato che Traiano, trovandosi sul letto di morte, abbia deciso di adottare come figlio Adriano. Nessuna prova però ci è giunta a confutare questo fatto. Alcuni pensano che sia stata Plotina, moglie dell’imperatore, a simulare quest’ adozione per il grande affetto che nutriva per Adriano.
Il futuro imperatore si trovava in Antiochia in qualità di governatore della Siria quando ricevette la notizia dell’adozione. Passarono solo due giorni e giunse una nuova notizia; la notizia della fine dell’ imperatore.
 
Come Traiano, Adriano discendeva da famiglia italiana trapiantatasi al tempo di Scipione in Spagna, ad Italica, e qui era nato nel 76. Sua ava era una zia di Traiano. All’età di dieci anni morì suo padre. Traiano era stato il suo tutore e alla scuola di un così grande soldato era cresciuto il giovanetto, che lo aveva seguito in ogni guerra e ne aveva avuto consigli, esempio ed onori.

Nel 98 era stato Adriano a portare a Traiano nella Germania superiore la notizia della morte di Nerva; poco tempo dopo aveva stretto i legami di parentela con l’imperatore sposandone una pronipote, Sabina; lo aveva accompagnato nella prima e nella Seconda guerra contro i Daci e in quest’ultima si era tanto distinto da meritarsi un dono di grande valore e di altissimo significato: l’anello prezioso che Traiano aveva ricevuto da Serva il giorno dell’adozione.

Le origini di Cracovia

Le origini di Cracovia sarebbero legate al mitico principe Krak le cui sorti si intrecciano con la leggenda del drago di Cracovia che viveva in una caverna ai piedi della collina di Wawel. Proprio per commemorare il principe, che liberò il popolo dalla vorace bestia, il paese fu chiamato Krakow (Cracovia), mentre in onore al principe i sudditi innalzarono un tumulo monumentale detto la Collina di Krakus.

 

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I Celti in Italia

Tra il IV e III secolo a.C. i Senoni ed i Boi (tribù celtiche) scesero nella pianura Padana. La loro divenne la presenza egemone al punto che il nord Italia assunse da allora in poi il nome di Gallia Cisalpina. Ma la loro pressione non si era fermata e intorno al 320 a.C. erano scesi sino alle attuali Marche, annientando gli Etruschi, che avevano fondato la Lega delle Dodici Città, e le popolazioni italiche del tempo.

 

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