Alto diletto che ralegri il mondo
e le tempeste e i venti fai restare,
l'erbe fiorite e fai tranquillo il mare,
ed a' mortali il cor lieto e iocondo,
se Jove su nel cielo e giù nel fondo
fecisti il crudo Dite inamorare,
se non se vide ancora contrastare
a le tue forze primo né secondo,
qual fia che or te resista, avendo apreso
foco insueto e disusato dardo
che dolcemente l'anima disface?
Con questo m'hai, Signor, già tanto inceso
per un suave e mansueto guardo
che in altra sorte vita non mi piace.
Matteo Maria Boiardo (1441-1494)