Re di una parte della Tessaglia, combattente nella guerra di Troia e nella favolosa spedizione degli argonauti.
Quando Apollo colpevole di avere ucciso coi suoi darti i ciclopi, fu da
Giove condannato, per un certo tempo, a rimaner schiavo di qualche
mortale, egli riparò presso Admèto, che lo accolse e trattò
benignamente, e lo tenne un anno al suo servizio, affidandogli la
custodia dei suoi armenti: per la qualcosa Apollo fu salutato Dio dei
pastori. Grato all'ospite delle amichevoli accoglienze ricevute, il Dio
lo aiutò a sposare Alcesti, figlia di Pelia re di Iolco; e quando
Admèto fu colpito da una malattia mortale, Apollo riuscì, con le
proprie arti divine, ad ingannare le Parche, sottraendolo al loro colpo
fatale, a condizione però che un'altra vittima prendesse il posto di
lui. La sola Alcesti si offrì di sacrificarsi per lui; e questo tratto
di affettuoso attaccamento al marito, sembrò a Proserpina tanto sublime
che intercedette e ottenne da Plutone che Alcesti ritornasse sulla
terra.
Giove condannato, per un certo tempo, a rimaner schiavo di qualche
mortale, egli riparò presso Admèto, che lo accolse e trattò
benignamente, e lo tenne un anno al suo servizio, affidandogli la
custodia dei suoi armenti: per la qualcosa Apollo fu salutato Dio dei
pastori. Grato all'ospite delle amichevoli accoglienze ricevute, il Dio
lo aiutò a sposare Alcesti, figlia di Pelia re di Iolco; e quando
Admèto fu colpito da una malattia mortale, Apollo riuscì, con le
proprie arti divine, ad ingannare le Parche, sottraendolo al loro colpo
fatale, a condizione però che un'altra vittima prendesse il posto di
lui. La sola Alcesti si offrì di sacrificarsi per lui; e questo tratto
di affettuoso attaccamento al marito, sembrò a Proserpina tanto sublime
che intercedette e ottenne da Plutone che Alcesti ritornasse sulla
terra.