Il dio Anubi, dio dell’antico Egitto è raffigurato con la testa di cane nero (ritenuta da alcuni testa di sciacallo). La sua origine è incerta e si per de nella notte dei tempi. Già dall’epoca di Aha una tavoletta menziona la sua festa e, fino alla fine della V dinastia, quando Osiride farà la sua prima comparsa, è unicamente Anubi a presiedere al culto funerario. Anubi era inoltre l’emblema del XVII nomos del Sud, la cui capitale, Kasa (Cynopolis), gli tributava un culto particolare.
L’ animale sacro ad Anubi (nessun dubbio in proposito) era il cane errante della valle del Nilo che, al contrario del dio, (raffigurato come un cane nero o un uomo dalla testa canina nera), è raramente di colore nero. Si pensa comunque che tale colore sia simbolo di lutto, ma la tinta specifica utilizzata per la mummificazione, quindi si tratterebbe di un simbolo di rinascita.
L’accostamento allo sciacallo (animale che si nutre di carogne e strettamente connesso alla morte) è da attribuirsi alla vicinanza del dio al mondo ultraterreno. Anubi è anche conosciuto come il Guardiano dei Morti.
Ad Anubi veniva attribuita l’invenzione della tecnica della mummificazione e, nella leggenda osiriana, Ra lo inviava presso Osiride per rendergli gli onori funebri e sottoporlo a mummificazione, dopo la sua sventura con Seth. Tale leggenda appare su una tomba nel periodo del Medio Regno ma, senza alcun dubbio, rimonta ad epoca più alta: sicchè il rito del mummificare si configura soltanto come la ripetizione di un rituale divino mutuato da un archetipo, il sacerdote che lo officia si assimila ad Anubi, indossando una maschera che riproduce le fattezze del dio stesso.
Anubi fu originariamente il signore degli inferi, in seguito alla crescita del culto di Osiride ne divenne il guardiano. Il ruolo di Anubi come guardiano consistette in principio nel custodire la bilancia sulla quale le anime dei morti erano pesate con la piuma di Maat. Se l’anima era leggera come la piuma, Anubi lasciava l’anima ad Osiride; al contrario era data in pasto ad Ammit. In questo ruolo, è talvolta identificato con un dio conosciuto col nome di Upuaut ("colui che apre la via").
Le denominazioni più comuni di Anubi sono "colui che preside all’imbalsamazione", "colui che vive sulla montagna" ( la montagna che conduce alla dimora dei morti e nella quale sono scavati gli ipogei), "signore della Necropoli" e "colui che possiede l’ut" (Im-Ut, si chiamano Ut le bende delle mummie).
La moglie di Anubi è la dea Anput, simbolo della quale è sempre uno sciacallo. Per molto tempo si ritenne che Anput fosse solamente un altro nome di Anubi; strano visto che i nomi egiziani che finiscono in t sono solitamente femminili.