Apollo

Detto anche Febo, cioè il dio raggiante, figlio di Giove e di Latona e
fratello di Diana, sin dalla gio-vinezza, combatté, prima col gigante
Tizio, uccidendo, poi col serpente Pitone, che pure uccise con le sue
infallibili frecce, e della pelle del quale ricoprì il tripode sul
quale sedeva la Pitonessa, sua sacerdotessa

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La sua divinità s'identificava sol mito solare,
secondo il quale, sopra un carro tirato da quattro cavalli, egli
guidava il Sole per le vie del mondo. Apollo era raffigurato sotto
l'aspetto d'un bellissimo giovane, armato d'un arco d'argento, la lira
in una delle mani – a simboleggiare il suo supremo potere sulla poesia
– il capo coronato d'alloro. Oltre che dio della poesia e conduttore e
guida delle Muse, egli era ritenuto anche dio della musica: e quando
Marsia, pastore della Frigia, osò sfidarlo in una gara di canto,
Apollo, uscito. naturalmente vincitore appesolo ad un albero lo
scorticò, vivo. Anche di medicina è il dio solare, reputato padre del
celebre Esculapio aveva perfetta padronanza.
Il culto d'un dio cosi importante fu assai diffuso nell'antichità: ed
infiniti gli epiteti che gli furono attribuiti: Delio, Cinzio,
Musagète, Targello, Smintèo, Panlopio, Licio, ecc. ecc. Il principale
culto d'Apollo, si professava a Delfo. Oltre ai quattro cavalli divini
che erano aggiogati sul carro del Sole e che avevano nome Piròo, Eto,
Eòo e Flegonte, la leggenda attribuiva ad Apollo anche il cavallo
Pègaso dalle ali di cigno, il quale, per aver urtato con lo zoccolo una
rupe, ne fece scaturire la famosa fonte d'Ippocrème, alla quale si
abbeveravano i poeti in cerca d'ispirazione.

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