Argo

Favolosa nave, così chiamata dal nome del suo
costruttore, sulla quale, guidati dall'eroe Giasone gli Argonauti
partirono da Iolco diretti alla Colchide, per la conquista del Vello
d'oro.

Figlio di Agenore, che aveva cento occhi, – cinquanta dei quali
restavano aperti quando egli dormiva, – al quale la gelosa e
vendicativa Giunone affidò la custodia di lo' già amata da Giove e da
lei trasformata in vacca. Giove, però, a sventare la vendetta della
moglie diede a Mercurio il difficile incarico di addormentare del tutto
il mostro che gli conteneva il possesso della bellissima Io, e
Mercurio, riuscito nell'intento col soporifero incanto del suo flauto,
uccise Argo; donde il suo epiteto di Argicida.
Giunone, per r onorare
il ricordo di Argo, morto per averla obbedita, trasferì i cento occhi
del mostro nelle cento irridescenze della coda del pavone che, da
allora divenne il volatile a lei più caro. – Argo si chiamava anche il
vecchio cane di Ulisse, che, per l'emozione provata nel rivedere,
l'amato padrone ad Itaca, dopo d'averlo salutato muovendo la coda,
morì.

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