Bauci

Moglie di Filemone, vecchio come lei, ed entrambi
poverissimi abitanti di un piccolo villaggio della Frigia, i quali
ospitarono cordialmente Giove e Mercurio, che viaggiavano in incognito
per quelle contrade nelle quali non avevano, sino ad allora, trovato
che corruzione e selvaggia inospitalità.

Dopo di aver consumato, nell'umile capanna e due vecchi coniugi che si
amavano tenereramente, un pasto assai frugale, i due divini visitatori
si fecero conoscere, e condussero coloro i due vecchi in cima di
un'altra montagna, dicendo loro di guardarsi d' attorno; e filemone e
bauci videro allora tutto il paese sommerso dal diluvio, il quale aveva
risparmiato solo loro capanna, mutatasi, però in uno splendido tempio.
Gustata la meraviglia di due vecchi, Giove chiesa loro di formulare
liberamente un desiderio che sarebbe stato subito appagato: e quelli
chiesero di essere i sacerdoti di quel tempio e di non sopravvivere
l'uno o all'altra: e il voto fu esaudito. Giunti alla vecchiaia un
giorno che stavano conversando tra loro sulla soglia della tempio,
Filemone si accorse che la sua Bauci, a sua volta, gettando gli occhi
sul marito, lo vedeva lentamente mutarsi in una quercia e così non è
vero che il tempo di farsi i più teneri saluti prima che la loro
metamorfosi si compì se. Questa gentile leggenda dell'amore coniugale –
per chi volesse sentirsela a raccontare con una impareggiabile grazia
di artistici particolari – è esposta nell'ottavo libro delle
metamorfosi di Ovidio, il più artistico e prolifico dei mitologi.

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