una indomabile passione alla quale Bellerofonte, anche per non venir
meno ai sacrosanti doveri dell'ospitalità, si rifiutò fermamente di
corrispondere, suscitando il disprezzo e il terribile odio amoroso
nella donna, che lo denuncio al marito, come se avesse tentato di
sedurla.
Il re, per non venir meno neanche lui agli stessi doveri bilaterali
dell'ospitalità, non volle dargli la morte, ma lo mandò, alla corte del
re Giobate, padre di Stenobea, rivelandogli, l'offesa fattagli, e
incaricando il suocero di vendicarla. Giobate accolse Bellerofonte con
apparente cordialità e lo festeggiò, per nove giorni, ma, il decimo
giorno gli ordinò di andare a combattere contro la Chimèra, sicuro,
che, nell'impresa impossibile, avrebbe trovato la morte.
Bellerofonte contava sull'aiuto del cavallo alato Pegaso, prestatogli
da Pallade-Atena: e, sul dosso di Pegaso, dall'alto, poté, con le sue
frecce, uccidere il mostro. Dopo d'aver superato l'ardua impresa,
l'eroe dovette misurarsi con altri gravi cimenti ai quali volle esporlo
Giobate, sempre per mettere a nuova prova il valore di lui, benchè
fosse ormai persuaso della protezione degli dei sicuri della sua
innocenza di lui: ma, Bellerofonte ebbe sempre il sopravvento.
Prima sulla fiera popolazione dei Solimi; poi affrontò le indomabili
Amazzoni e, infine domò i Licii che, prima della sua comparsa alla
corte di Giobale, non erano ancora sudditi di questo re: il quale, si
riconciliò con lui e gli concesse in moglie la propria figlia Filonòe,
dalla quale Bellerofonte ebbe tre figli, Isandro, Ippòloco e Laodamìa.
A questo punto, ritornare a Tirinto, dove Stenobea, sarebbe riuscita ad
accenderlo di sé ed a fuggire a volo con lui.
Ma durante il viaggio, punto forse da un tardivo rimorso, Bellerofonte
l'avrebbe fatta cadere in mare, ed, in un folle sogno di gloria,
avrebbe indirizzato Pegaso verso il cielo, per conquistare anche
quello. Ma bastò che Giove mandasse un tafano per pungere Pègaso,
perché il divino cavallo, impennandosi, disarcionasse il temerario
cavaliere, facendolo precipitare. Dei figli di Bellerofonte, il
primogenito, Isandro, morì in una guerra con i Solimi; Ippoloco gli
successe nel trono della Licia; e Laodamia, fecondata da Giove, gli
partorì il famoso Serpedonte che Omero fa morire in combattimento
contro Patroclo, sotto le mura di Troia.