Figlio di Mecenèo e fratello di Giocasta moglie di Laio e madre dello sciagurato Edipo.
Quando fu ucciso Laio, Creonte, in mancanza d'un erede diretto al
trono, se ne impadronì, e non è improbabile che, per liberarsi di Edipo
che glielo tolse per aver sciolto il famoso enigma della Sfinge ed
avere sposato la vedova regina, abbia inventato o suggerito
maliziosamente il responso dell'Oracolo che fu causa che questi.
Accecatosi, fosse messo al bando, lasciando a lui il regno, del quale,
si impossesso, dopo di aver aizzato l'un contro l'altro Etèocle o
Polinice figli di Edipo e, quindi, unici eredi legittimi del trono. La
crudeltà inaudita con la quale egli si comporto, in seguito, nei
confronti della prole dello sciaguratissimo re, conferma in pieno il
fondato sospetto ch'egli possa essere stato l'artefice di tante orrende
sventure.
Quando, infatti, i due snaturati fratelli si combatterono
l'un contro l'altro ferocemente e finirono con l'uccidersi
scambievolmente, Creonte, tornato re in loro successione. non solo
proibiti che fosse data loro sepoltura, ma fece anche morire la
dolcissima Antigone, rea di avere onorato d'una tomba il cadavere del
fratello Polinice. Il Fato punì atrocemente Creonte; che suo figlio
Emòne, innamorato di Antigone, non volle sopravviverle, e si uccise
sulla tomba di lei. Creonte fu, in seguito, per la sua empietà, ucciso
da Tèseo
trono, se ne impadronì, e non è improbabile che, per liberarsi di Edipo
che glielo tolse per aver sciolto il famoso enigma della Sfinge ed
avere sposato la vedova regina, abbia inventato o suggerito
maliziosamente il responso dell'Oracolo che fu causa che questi.
Accecatosi, fosse messo al bando, lasciando a lui il regno, del quale,
si impossesso, dopo di aver aizzato l'un contro l'altro Etèocle o
Polinice figli di Edipo e, quindi, unici eredi legittimi del trono. La
crudeltà inaudita con la quale egli si comporto, in seguito, nei
confronti della prole dello sciaguratissimo re, conferma in pieno il
fondato sospetto ch'egli possa essere stato l'artefice di tante orrende
sventure.
Quando, infatti, i due snaturati fratelli si combatterono
l'un contro l'altro ferocemente e finirono con l'uccidersi
scambievolmente, Creonte, tornato re in loro successione. non solo
proibiti che fosse data loro sepoltura, ma fece anche morire la
dolcissima Antigone, rea di avere onorato d'una tomba il cadavere del
fratello Polinice. Il Fato punì atrocemente Creonte; che suo figlio
Emòne, innamorato di Antigone, non volle sopravviverle, e si uccise
sulla tomba di lei. Creonte fu, in seguito, per la sua empietà, ucciso
da Tèseo