Deh, spiriti miei (Guido Cavalcanti)

Deh, spiriti miei, quando mi vedete

con tanta pena, come non mandate

fuor della mente parole adornate

di pianto, dolorose e sbigottite?

Deh, voi vedete che 'l core ha ferite

di sguardo e di piacer e d'umiltate:

deh, i' vi priego che voi 'l consoliate

che son da lui le sue vertù partite.

I' veggo a luï spirito apparire

alto e gentile e di tanto valore,

che fa le sue vertù tutte fuggire.

Deh, i' vi priego che deggiate dire

a l'alma trista, che parl' in dolore,

com' ella fu e fie sempre d'Amore.


Guido Cavalcanti
(1259-1300)

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