Una delle figlie di Asclepio, o Escutapio e di Epiòne. Lo stesso nome
ebbe una delle tre ninfe Espèridi, e una delle tre Eliadi: Egle,
Lampèzia e Faetùsa, sorelle di Fetonte le quali ne piansero
sconsolatamente la morte e furono dagli dei mutate in pioppi.
ebbe una delle tre ninfe Espèridi, e una delle tre Eliadi: Egle,
Lampèzia e Faetùsa, sorelle di Fetonte le quali ne piansero
sconsolatamente la morte e furono dagli dei mutate in pioppi.
Ci fu
anche, sempre secondo la leggenda, oltre alla madre delle Grazie – che
Virgilio esalta come la più bella delle Naiadi – una quinta Egle,
giovane ninfa che si sarebbe divertita a giocare delle burle ai pastori
e che, un giorno, accordata5; con alcuni Satiri, avrebbe legato, con
ghirlande di fiori, le mani al vecchio Silèno e, col succo delle more,
impiastricciato il viso al giocondo compagno di Bacco.
anche, sempre secondo la leggenda, oltre alla madre delle Grazie – che
Virgilio esalta come la più bella delle Naiadi – una quinta Egle,
giovane ninfa che si sarebbe divertita a giocare delle burle ai pastori
e che, un giorno, accordata5; con alcuni Satiri, avrebbe legato, con
ghirlande di fiori, le mani al vecchio Silèno e, col succo delle more,
impiastricciato il viso al giocondo compagno di Bacco.