Brividi morbidi, fioritura precoce. Come
da calde pelli emana dai boschi.
Fumiga rosso. L'onda sanguigna monta.
S'avanza la sconosciuta in questa primavera.
Ecco la calza tesa alla caviglia. Ma, dove finisce
è lontano da me. Singhiozzo su quella soglia:
fiorire tepido, singolari stille.
Oh, la sua bocca che addenta l'aria molle!
Cervello di rosa, mare di sangue, divina penombra,
i terrestre aiuola, come sgorga dai fianchi
fresco il tuo passo, dentro cui procedi!
Buio: ora s'animano le vesti sue:
bianco animale, esalante profumo nel silenzio.
Povero cervellone, prostrato da Dio.
Come son sazio della mia testa. Oh che un fascio
di bocci in fiore soavemente la dissolvesse,
inturgidendo nei brividi e sgrondando.
Distaccato. Stanco. Vorrei andarmene vagando.
Esangui strade, e canti dai giardini.
Ombra e diluvio. Felicità lontana:
uno smorire nel profondo azzurro,
liberatore del mare.
Gottfried Benn (1886-1956)