La Campagna (Ugo Foscolo)

O tu cantor di morbidi

Pratei, di dolci rivi,

Che i verdi poggi, e gli alberi

Soavemente avvivi

Con gli armonici versi

Da fresche tinte aspersi,

Odi un poeta giovane,
Che il genio che l'ispira
Devoto siegue, e libero
Percote ardita lira,
E co' suoi canti vola
Al suo gentil Bertòla.

Fra campestri delizie
Tranquillo e lieto io vivo.
E col pensier fantastico
Tra me canto e descrivo
Sì vaghi paeselli,
Che ognor sembran novelli.

Pingo; ma resto attonito
Allor che su i tuoi fogli
Veggo fiorire, e sorgere
Pianto e marini scogli,
Che sembrano invitarmi
A sacrar loro i carmi.

Da me s'invola subito
Il mio picciol soggiorno,
E sol veggo Posilipo
E il mar che vanta intorno
Di Mergellina il lido
Ameno più che Gnido.

Estatici contemplano
Tuoi campi i cupid'occhi:
O come allor nell'anima
Sento beati tocchi,
Che mi dicono ognora:
Sì dolce vate onora.

Salve, dunque, del tenero
Gesnèr felice alunno!
Il lor poeta adorino
D'aprile e dell'autunno
Le Grazie e i lindi Amori
Coronati di fiori.

Il lor poeta adorino
Le serpeggianti linfe,
E dai monti scherzevoli
Scendan le gaje Ninfe,
E alternin baci in fronte
Al tòsco Anacreonte.

Ed io tesso tra cantici
Ghirlandetta odorosa
Non d'orgogliosi lauri,
Ma sol d'umida rosa,
E il capo ombreggio al molle
Abitator del colle.

E in cor brillante io dico:
Questa dona Natura
Al suo più ingenuo amico,
Ch'ella d'altro non cura:
Da lui schietto-dipinta
Di fior va anch'ella cinta.

Ugo Foscolo

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