più imponenti d' Italia e tra le più suggestive per la
loro struttura. In questa seconda parte verrà analizzato
l'intervento di restaturo operato negli anni passati atto al recupero e
alla valorazizzazione di questa imponente opera storica e
architettonica della bella città Romagnola.
Il
progetto si è sviluppato attraverso due fasi distinte e
successive:
commissionato dal
Comune
di Ferrara ad un gruppo di progettazione formato dal prof. Romeo
Ballardini (coordinatore del gruppo) e dagli architetti Romano Corrieri
e Michele Pastore. Il gruppo agisce in collaborazione con gli Uffici
Tecnici Comunali e con il supporto di un organo di ricercatori
specialistici.
Il progetto viene successivamente presentato, per il finanziamento, dal
Comune di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna, al Ministro per i
Beni Culturali e alle Soprintendenze di Ravenna e Bologna. Nel 1988 il
FIO concede, per la realizzazione del progetto, un finanziamento
complessivo pari a 54,5 miliardi di vecchie lire, tra i più
rilevanti a
livello nazionale ma insufficiente a coprire i costi previsti per
l'intero progetto.
In effetti il Progetto Mura non è stato realizzato nella sua
integrità.
I motivi sono da addebitarsi a minori finanziamenti concessi, a
imprevisti esecutivi con conseguenti varianti progettuali, a soluzioni
divenute irrealizzabili per il tempo passato fra progetto e attuazione.
Tuttavia il bilancio dell'intervento nel suo complesso può
considerarsi
positivo.
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Figura 6: Pianta del progetto di Restauro, Recupero e Valorizzazione delle Mura e del Sistema culturale-museale della città di Ferrara |
2. Dopo l'erogazione del finanziamento furono approntati i progetti
esecutivi da appaltare, come previsto dal progetto generale. Tra il
1988 e il 1989 vennero aperti i cantieri.
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Figura 7: Mura diAlfonso II, vista aerea durante i lavori di restauro del Baluardo di S.Pietro |
finalità del progetto
Gli obiettivi del progetto erano quattro, ed esprimevano la duplice
valenza, tecnica ed economica richiesta per poter accedere ai
finanziamenti FIO.
1. Restauro del sistema
fortificato
difensivo
La prima finalità fu quella di procedere alla tutela e al
restauro delle Mura: si trattava di sottrarre il monumento al degrado e
di ricondurlo ad una configurazione fisica, strutturale e formale tale
da costituire presupposto per la sua valorizzazione funzionale;
2. Ruolo delle Mura come
armatura
portante
L'idea era quella di collocare il restauro tecnico delle Mura in un
contesto più allargato e consisteva nell'impostare la lettura e
lo studio del sistema fortificato (murario, vallo, terrapieno)
assegnandogli un ruolo preciso: diventare armatura portante e
strutturante di un vasto complesso di spazi, immobili e luoghi urbani
che si trovano lungo tutto l'intero sviluppo lineare delle Mura.
Questo insieme di spazi e luoghi è intimamente connesso alle
Mura da ragioni storiche, fisiche e di continuità, anche se con
il tempo, il senso di questo legame si è attenuato. L'obiettivo
consisteva quindi nel riorganizzare formalmente e funzionalmente
l'intero complesso con lo scopo di farlo tornare un vero e proprio
"Sistema Urbano" attrezzato al servizio della città e del
territorio. Uno degli elementi significativi dell'intero complesso da
valorizzare era, senza dubbio quello ambientale.
In effetti sulla fascia costituita da valli e terrapieni, discontinua,
dequalificata e male utilizzata prima degli interventi, è stato
ricostituito un sistema unitario di verde pubblico attrezzato.
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Figura 8: Percorso pedonale- ciclabile sopra il terrapieno |
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Figura 9: Vista delle Mura orientali dopo il restauro |
3. Potenziamento del Sistema
Museale e
Culturale
Oltre al restauro delle Mura un altro tema centrale era costituito dal
progetto teso al rafforzamento e sviluppo del Sistema Museale e
Culturale della città. La strategia di progetto si basava sui
seguenti elementi:
- Recupero di alcuni palazzi rinascimentali della Addizione,
riconvertiti a sedi museali, a centri di cultura e a sedi
universitarie; - Possibilità di stabilire un rapporto di intervento fra il
Sistema delle Mura e il Sistema Museale.
Le Mura per la loro stessa natura, sono chiamate a rafforzare l'offerta
turistico-museale, in quanto loro stesse si pongono come museo
all'aperto, dando continuità alla rete degli itinerari
turistico-museali.
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Figura 10: Vista delle Mura settentrionali dopo il restauro |
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Figura 11: Porta degli Ageli. Rivellino e ponte dopo il restauro |
4. Connessione Mura-Parco
Urbano
L'armatura portante del sistema Mura-Musei è stata ricollegata
ad una antica riserva di caccia degli Estensi, posta a nord, oltre le
Mura, tra Ferrara e il Po. Si tratta di un vasto comparto agricolo di
circa 1000 ettari destinato dal Piano Regolatore Regionale a Parco
Urbano e definito nuova "Addizione verde" della città. Il
programma attuativo del Parco si è sviluppato parallelamente al
"Progetto Mura". Oggi l'area progettata, una prima porzione di
territorio formato da 80 ettari, è attrezzata con percorsi
pedonali, lago artificiale, parchi alberati e piscina. In questo
contesto emerge uno dei principali elementi che concorrono a definire
il ruolo delle Mura a scala territoriale, ossia l'integrazione fisica
ma anche storico-culturale fra l'interno e il fuori Mura recuperandone
la significativa valenza storico-ambientale.
Impostazioni di metodo
1. Elaborazione progettuale a
scala
urbana con criteri di unitarietà
E' stata condotta una elaborazione progettuale alla scala urbana
secondo precisi criteri di unitarietà. Il sistema
urbano-edilizio delle Mura e le interconnessioni con il Sistema
Culturale-Museale della città sono stati quindi definiti
globalmente come sistema "unico".
Sono stati individuati diversi fattori di integrazione del tessuto
urbanistico:
- La realizzazione di un'ampia rete di percorsi pedonali
continui
che si sviluppano lungo le Mura, sia al piede che alla sommità,
e di collegamento con gli altri sistemi urbani; - Le Mura stesse, che terminata l'opera di restauro, si
porranno
come momento di unitarietà sotto l'aspetto fruitivi, formale e
visivo; - La riqualificazione del verde che viene trasformato in un
sistema
continuo di verde pubblico e attrezzato costituito dalla fascia dei
valli e terrapieni delle Mura che abbraccia l'intero perimetro della
città per un totale di 20 ettari.
2. Organizzazione degli
interventi per
"Aree Progetto"
La progettazione è stata impostata secondo l'adozione di un
apposito impianto metodologico-organizzativo che ha consentito di
affrontare la grande quantità di specifiche situazioni, senza
perdere di vista la loro collocazione in un contesto più ampio.
Sono state individuate 10 Aree Progetto in base a diverse valutazioni:
l'affinità dei caratteri storici e culturali, le specifiche
relazioni intercorrenti tra un determinato tratto di mura e l'immediato
contesto urbano.
3. Interventi tecnici coordinati
per
la "linearità-continuità" delle Mura
Rilevante è stato lo sforzo compiuto per conferire unità
di risultato tecnico al restauro di questo manufatto che si presentava
ricco di stratificazioni culturali diverse e segnato, nello stesso
tempo da difformità e disomogeneità dovute alle
manomissioni subite da parte dell'uomo e ai danni causati dal degrado
ambientale e atmosferico.
Con l'obiettivo di rimettere in luce i valori di
linearità-continuità complessiva del manufatto (vallo,
mura, terrapieno), si sono configurate una serie di scelte progettuali
necessariamente differenziate. Il Manuale del Restauro riassume
l'insieme di questi strumenti e metodologie di lavoro.
4. Approccio scientifico
attraverso un
modello interdisciplinare di ricerche
Il percorso progettuale è stato fondato su un ampio programma di
ricerche e indagini. L'obiettivo era quello di fornire un supporto
tecnico-scientifico ai processi di scelta progettuale che si
intendevano avviare.
Il programma che ha coinvolto una gamma articolata e vasta di esperti
di diverse discipline, mirava ad acquisire i contributi di economisti,
ingegneri, storici dell'arte, geologi ed archeologi.
Il sistema di ricerche è stato suddiviso in tre gruppi:
- Il settore dei rilievi;
- Il settore delle ricerche storiche-architettoniche.
(Sono state condotte ricerche storico-iconografiche e indagini
archeologiche stratigrafiche); - Il settore delle indagini tecniche.
(Gli esperti hanno effettuato monitoraggi di impatto ambientale
successivi al diserbo chimico, ricerche botaniche, indagini di verifica
di fattibilità geologica e geotecnica, indagini di verifica di
consistenza statica e ipotesi di consolidamento).
I temi
progettuali
"L'impostazione per Aree di Progetto richiedeva un modo per garantire
il collegamento tra i progetti d'area. Per questo la progettazione
all'interno di ogni Area Progetto è stata elaborata sulla base
di Temi progettuali." (Maurizio
Bernardi, Michele Pastori, Le Mura di Ferrara, Storia di un Restauro,
in Le Mura di Ferrara, Storia di un Restauro, a cura di Maria Rosaria
di Fabio, Minerva Edizioni, Ferrara, 2003, pg. 94)
1. Le Mura intese come "luogo
della
storia"
Sono stati individuati interventi non di ricostruzione, ma di
evocazione semplificativa:
- L'organizzazione del "Museo delle Mura", inteso come
triplicazione dei percorsi e come polarizzazione di centri di sosta e
di apprezzamento didattico svolto, in modo diretto, col restauro stesso
delle Mura, ed in modo indiretto, con la spiegazione e la illustrazione
dei meccanismi della fortificazione; - Il ripristino/restauro del sistema fortificato delle Mura nel
tratto nord e il ritrovamento dei rapporti volumetrici fra mura,
terrapieno e vallo; - Il ripristino funzionale e formale (complementare al
precedente),
del sistema storico di raccolta e circolazione delle acque piovane
attraverso la ricostituzione della Fossa parallela alle Mura e
dell'altra Fossa (citata nel 1895 dal Borgatti), che corre con
andamento ortogonale alle Mura stesse.
2. Le Mura intese come "asse di
correlazione, sostegno ed integrazione per attività
museali"
Nel progetto tale obiettivo viene perseguito con La trasformazione
delle Mura a sistema continuo e percorribile; Il raccordo fra questo
sistema ed i seguenti sistemi a destinazione culturale: sistema museale
d'arte moderna e contemporanea (Quadrivio rossettiano); sistema
culturale-museale d'arte antica (palazzi Schifanoia, Bonaccossi,
Marfisa d'Este); sistema culturale dei servizi, con localizzazione di
una scuola di specializzazione in restauro architettonico, di
laboratori e servizi culturali vari.
"Il tema mutua certamente le proprio origini dalle esperienze maturate
– e volute – dall'Amministrazione Comunale fin dal 1975 attraverso il
Piano del centro Storico. E tuttavia, per un altro verso, ne
costituisce l'ulteriore e decisiva evoluzione verso una concezione
attiva della conservazione. E' proprio in questo passaggio che
emergono, da un lato, le valenze urbanistiche del recupero, e
dall'altro, i legami con il quadro urbano volto al rilancio economico
della città." (Maurizio
Bernardi, Michele Pastori, Le mura di Ferrara, Storia di un Restauro,
in Le Mura di Ferrara, Storia di un Restauro, a cura di Maria Rosaria
di Fabio, Minerva Edizioni, Ferrara, 2003, pg. 100)
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Figura 12: Docile di S.Tommaso ripristinato |
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Figura 13: Palazzo dei Diamanti |
3. La
linearità-continuità del sistema fortificato
Nel progetto tale obiettivo viene perseguito con:
- Interventi tecnici rivolti al restauro della configurazione
materiale delle Mura, ispirati dai principi delle "Carte del Restauro"; - Interventi per la fruizione funzionale continua delle Mura. Dove
la continuità delle mura era venuta meno a causa di demolizioni,
è stata ricercata con elementi tipologici standardizzati: - La progettazione di passerelle pensili, semplicemente appoggiate
alle Mura (Porta Paola e Porta S.Giorgio), consistenti in una sorta di
travi reticolari in metallo; - La progettazione di passerelle pensili da applicare alle brecce
maggiori (v. Porta degli Angeli). In questo caso le passerelle sono
sostenute da elementi tipologici in muratura; - Interventi per la valorizzazione della continuità visiva
delle Mura. Dove il tracciato delle Mura era venuto meno come sul
sedime della fortezza seicentesca, demolita nel XIX secolo, si sono
individuati interventi con un forte valore simbolico.
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Figura 14: Tavola di Progetto: Chiusura
della frattura delle Mura di via Kennedy, con l'impiego di elementi tipologici unificati.
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Figura 15: Tavola di Progetto: Soluzione simbolica di Palissade. |
4. Le Mura intese come "cornice di
luoghi della città e di relazioni formali con la città"
"Si è inteso proiettare il Restauro delle Mura oltre il recupero
materiale dei manufatti, per spingerlo verso la ricerca di quel sistema
di valori e di messaggi che la città di ieri sapeva comunicare.
E' stato quindi un tentativo, quello di ritrovare il significato
storico e culturale più profondo della città attraverso
il recupero dei segni. In questo senso vanno interpretate le relazioni
visive e prospettiche fra le parti della città, con i loro nessi
figurativi e simbolici." ( Maurizio
Bernardi, Michele Pastori, Le mura di Ferrara, Storia di un restauro,
in Le mura di Ferrara, Storia di un restauro, a cura di Maria Rosaria
di Fabio, Minerva Edizioni, Ferrara, 2003, pg. 100)
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Figura 16: Tavola di progetto: Risistemazione dell'Asse prospettico fra le Mura e la chiesa di S.Giorgio realizzata con le seguenti operazioni: restauro del fondale sulle Mura, nuovo ponte (ciclabile e pedonale) sul fiume, organizzazione prospettica del giardino (ex-piana S.Giorgio). |