O sorella dell'astro fulgente,
tenerezza ravvolta in cordoglio,
una nebbia sottile d'argento
nuota al vago tuo viso d'intorno.
Il tuo passo leggero ridesta,
da recessi di tenebre fonde,
l'alme tristi, divise dal mondo:
me, e gli uccelli notturni con me.
Indagante il tuo sguardo disvaria,
lungo e largo, per ampia distesa:
a te accanto sollevami in aria;
al fantastico appresta tal bene!
E, cullandomi in pieno godere,
oh, ch'io veda fra i vetri e i cancelli,
la stanzetta ove trepida quella
che il mio cuore tutto empie di si
Johann Wolfgang Goethe