Frequentò con profitto le scuole fino al liceo nella cittadina di Temuco e poi l’Università a Santiago del Cile. Dal 1926 al 1943 girò il mondo come rappresentante diplomatico del suo paese, nel 1936-37 visse la dura esperienza della guerra civile spagnola e non soltanto da spettatore. L’incontro o meglio la scoperta della Spagna fu per Pablo Neruda un fatto di estrema rilevanza.
Come scrisse Dario Puccini "Uno di quei salti dialettici grazie ai quali la storia esterna diviene storia personale, la vita degli altri vita propria, il dolore del mondo sentimento radicato".
{mosimage}Neruda, favorito dalle circostanze e dal fato, mise un pur lieve scompiglio nella letteratura spagnola facendosi paladino della poesia impura contrapponendosi alla linea di Juan Ramon Ramirez. Al momento la sua influenza non fu preponderante ma si fece sentire più tardi e ancora perdura in qualche modo presso le generazioni intermedie e recenti.
Dopo aver subito il fascino dell’incontro con la poesia spagnola, il poeta cileno venne travolto nell’appassionata vicenda della guerra civile: prese subito posizione a favore della Repubblica aggredita. Venne profondamente scosso dalla tremenda fucilazione di Lorca e assieme a Cesar Vallejo (poeta peruviano), fondò il Gruppo ispano-americano d’aiuto alla Spagna.
La guerra civile determinò un mutamento profondo nell’animo, nelle convinzioni, nella cultura, nella poesia del poeta. La sua fu una vera e propria conversione al prossimo e la sua poesia divenne quella dell’uomo con gli uomini cioè una poesia sociale e di lotta politica, di adesione e di repulsione rispetto al prossimo, di sostegno e di esacrazione, di speranza e di rabbia e quindi d’azione.
Quando cessata la guerra civile, sconfitte le armi repubblicane tanti spagnoli furono costretti all’esilio o morirono fucilati o in carcere quel legame materno con la Spagna si fece per Pablo Neruda drammatico e fu come una goccia di sangue che rimase indelebilmente scolpita nel suo animo. Se uno dei sentimenti più forti dell’anima moderna è quello di un continuo e cocente esilio di una imprecisata perdita esistenziale, la Spagna è stata per Pablo Neruda quella perdita. Un vuoto angoscioso e accorato che si ripercuote nel suo virile grido di poeta dal lontano ’39 a oggi
Nel 1944 tornato in Cile s’iscrisse al partito comunista cileno e venne eletto senatore. Dal 1948 al 1952 fu perseguitato e costretto all’esilio per la sua presa di posizione contro il neodittatore Gonzalez Videla. Tornò quindi a viaggiare per il mondo. Nel 1971 guadagna il premio nobel per la letteratura. Nel 1973 torna in Cile e in quello stesso anno muore a Santiago subito dopo il colpo di Stato del generale Pinochet.
Cronologia
- 1904 Neftali Ricardo Reyes Basoalto nasce il 12 luglio a Parral, nel Sud del Cile. Poco dopo gli muore la madre.
- 1906 Il padre si trasferisce a Temuco e si risposa con Trinidad Candia.
- 1919 Ottiene il terzo premio ai Giochi Floreali del Maule.
- 1920 Vince un concorso di poesia alla Festa della Primavera di Temuco.
- 1921 Vince, con La Canzone della Festa un concorso di poesia organizzato dalla Federazione degli Studenti del Cile. Nel frattempo si è trasferito a Santiago.
- 1923 Pubblica il suo primo volume: Crepusculario.
- 1925 Dirige la rivista "Caballo de bastos".
- 1927 E’ nominato console a Rangoon, poi a Colombo (Ceylon).
- 1930 A Batavia si sposa con una giovane olandese.
- 1932 Ritorna in Cile.
- 1933 E’ console a Buenos Aires, dove conosce F. Garcìa Lorca.
- 1934 E’ console a Barcellona, poi a Madrid, dove stringe amicizia con Rafael Alberti.
- 1936 Allo scoppio della Guerra Civile parteggia per la Repubblica e viene destituito dall’incarico consolare. Si reca a Parigi.
- 1938 Perde, a pochi mesi di distanza, il padre e la matrigna.
- 1939 A Parigi, è console per l’emigrazione dei profughi cileni repubblicani.
- 1940 Torna in patria, arriva poco dopo riparte, come console, per il Messico, dove incontra Matilde Urrutia.
- 1943 Ritornando dal Messico in Cile, visita le rovine di Macchu Picchu.
- 1945 E’ eletto senatore e si iscrive al partito comunista. Riceve il premio nazionale di letteratura.
- 1949 Dopo un periodo di clandestinità, per sottrarsi al governo anticomunista di Gabriel Gonzalez Videla, che egli ha attaccato, fugge dal Cile e viaggia nell’Unione Sovietica, in Polonia e Ungheria. Alla fine dell’anno è in Messico per il Congresso Latinoamericano dei Partigiani della Pace.
- 1951- 1952 Viene in Italia e tiene recitals in varie città, fra cui Milano. Dopo alcuni viaggi in Europa e in Cina, vi ritorna nel 1952 e si stabilisce a Capri. Nello stesso anno torna in Cile.
- 1953 Riceve il Premio Stalin per la pace.
- 1954 Per il suo 50° compleanno riceve grandiosi festeggiamenti.
- 1955 – 1960 Viaggia in Europa, Asia, America Latina.
- 1966 E’ oggetto di una violenta polemica da parte di intellettuali cubani per un suo viaggio negli Stati Uniti su invito del PEN Club.
- 1967 A Mosca assiste al Congresso degli Scrittori Sovietici. In Italia gli viene assegnato il Premio Viareggio Versilia.
- 1971 Riceve il Premio Nobel per la Letteratura.
- 1973 Muore a Santiago de Chile il 23 settembre.