Quando ti sciogli i capelli col kanghi (Qalandar-bakhsh Giur’at)

Quando ti sciogli i capelli col kanghi*,
sconvolgi il cuore e quell'arruffio
vedendo, s'arruffa l'anima in petto…
La fronte tua per purezza s'accompagna alla luna
e come la luna mostra un marchio d'amore sul cuore.
Le sopracciglia son archi, al vedere i quali, nel seno
senza apparente ferita s'infligge, scagliata, la freccia.
Son streghe gli occhi, pugnali le ciglia, lancia lo sguardo
e il mobile volger degli occhi carezza grazioso il cuore…
Come pesce fuor d'acqua palpita il cuore agli amanti
allorch tu fai vibrare voluttuosa le nari.
Somigliano a vivi rubini le labbra rosse di betel
socchiuse, e dietro si mostrano scintillanti perle di denti…
Ritti e sodi i seni che non entrano nella mia mano
e il cuore sconvolto da quella durezza, e la mente.
Il ventre liscio lenzuolo di farina, e l'ombelico
turba lo sguardo quando si eleva il kurti**
per una tua mossa improvvisa…
E quando vago lo sguardo sul pube ricolmo, il
sospiro svela felice quello che teneva velato e nascosto.
Sode, bianche e rotonde sono le natiche sue,
che, a passarci sopra la mano, vibra di gioia la pelle…

Qalandar-bakhsh Giur'at

*   kanghi = pettine
** kurti = camicetta

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