I' vidi il bel crin d'oro, e fui contento
del nodo a cui mi strinse in varie guise;
e la bocca gentil, che ne sorrise,
al suo dolce parlar più m'ebbe intento.
I' vidi il vivo lume, e non fui lento
a riverir l'angeliche divise;
e colei, ch'in me foco e piacer mise,
lieta conobbe il mio dolce tormento.
E vidi rose e gigli, o fiamma e neve
nel chiaro volto ben confuse e sparse.
Ahi mortai vita, assai fallace e breve!
Vola il diletto, e son l'ore sì scarse
ch'a la memoria innamorata è greve
più de le gioie sue piena mostrarse.
Torquato Accetto (1590-1640)